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Anche a Macerata e a Montegranaro sono sorti i Comitato per il No

comitatoperilno“Forza Italia si fa portabandiera del No al referendum”

Il Comitato per il No di Macerata è formato dai seguenti componenti:

Arrigo Antolini, Alfredo Caldarelli, Paolo Rughini, Riccardo Bettucci, Mario Foresi, Franca

Bettucci e Deborah Pantana

Il Comitato per il No di Montegranaro è formato dai seguenti componenti:

Demis Ranalli, Fabrizio Zallocco, Paolo Petrelli, Jonata Pagliaricci, Anna Porfiri, Niccolò

Venanzi e Rodolfo Petracci.

“Forza Italia ha già avviato, anche tramite i social network, la campagna contro la riforma. Siamo in

contatto con moltissimi cittadini e, al contempo, stiamo promuovendo la costituzione dei Comitati

per il No con la supervisione dei coordinatori provinciali del nostro Partito. Chi è interessato a

costituire un Comitato per il No può contattare i coordinatori provinciali FI o visitare il sito

www.forzaitalia.it. Siamo in strada per difendere la democrazia e la libertà. E rilanciamo i 10 punti

del No del Centrodestra alla riforma costituzionale:

1) No perché non si cambia la Costituzione con un colpo di mano di una finta maggioranza (su

cui pesa la dichiarazione di illegittimità della legge elettorale da parte della Corte

2) No perché quella italiana era la Costituzione di tutti (e invece nel processo di riforma il

metodo utilizzato ha provocato solo spaccature con soprusi nei confronti delle prerogative

riconosciute all’opposizione)

3) No perché il referendum non potrà sanare né compensare un vizio di origine, ovvero la

mancanza di legittimazione del Governo e dunque della riforma

4) No perché la Costituzione deve unire e non dividere. Questa riforma, invece, destituisce il

meglio della tradizione democratica del nostro Paese

5) No perché il combinato disposto con la legge elettorale porta a un Premierato assoluto

6) No perché saltano pesi e contrappesi. E’  il modello dell’uomo solo al comando. Nascerebbe

un Premierato assoluto che diventerebbe privo di idonei contrappesi. Ne deriverebbero

effetti collaterali negativi anche per il sistema di checks and balances. Ne risentirebbe infatti

l’elezione del Capo dello Stato, dei Componenti della Corte Costituzionale e del Csm.

7) No perché il Senato è solo un pasticcio. Le funzioni attribuite al nuovo Senato sono ambigue

e il modo di elezione dei Senatori è confuso, prevedendo peraltro che siano rappresentati

enti territoriali con funzioni molto diverse.

8) No perché non funziona il riparto di competenze Stato-Regioni- Autonomie locali

aumentando l’attuale contenzioso

9) No perché si sostituisce il Centralismo al Pluralismo e alla Sussidiarietà, e si crea

inefficienza. Aumenterà la spesa statale. E quella regionale e locale, specie per il personale,

10) No perché non si valorizza il principio di Responsabilità. Lo Stato, infatti, attraverso la

clausola di supremazia, potrebbe riaccentrare qualunque competenza regionale

contraddicendo il principio sancito dall’art.5 della Costituzione per riconoscere e

promuovere le autonomie locali.