QUALE SANITA’ PER ANCONA E PROVINCIA?
Il contenimento della spesa pubblica ha portato sempre più ad una riduzione delle risorse da poter
utilizzare nel SSR.
Il piano sanitario regionale, iniziato con la riconversione dei piccoli ospedali a Case della Salute e con
l’attuazione delle reti cliniche, non ha di certo garantito le prestazioni sanitarie adeguate ai
cittadini, che si sono visti ridurre i servizi sanitari, senza implementare le strutture ospedaliere rimaste
(ASUR MARCHE AV2 e Azienda Ospedali Riuniti di Torrette)per non parlare del Nuovo Ospedale di
rete Osimo Inrca che, in quest’anno, doveva essere inaugurato e invece ancora non si vede
concretamente l’inizio dei lavori.
In piena estate, non è stato presentato un piano assunzionale per garantire, da una parte la giusta
assistenza ai cittadini, e dall’altra le ferie degli operatori, anzi la DAV2 ha aperto il Day Surgery
chirurgico a Fabriano che ha comportato la riduzione di personale neo assunto destinato per le altre
U.O.
Era necessario e prioritario aprire il servizio durante l’estate vista la programmata riduzione
dell’attività dei blocchi operatori?
Sia in AV2 che nell’Azienda Ospedali Riuniti di Torrette è sempre più difficoltoso mantenere i LEA,
cioè quei livelli ESSENZIALI di assistenza sanitaria al di sotto dei quali non si dovrebbe andare perché
ciò comporterebbe una regressione della qualità assistenziale raggiunta negli anni con l’alta
professionalità dei lavoratori della sanità. Permane cosi la costante sofferenza dei lavoratori a
garantire il normale orario di lavoro e, per sopperire alle carenze di personale, si ricorre sempre di più
al lavoro straordinario, splafonando il fondo del disagio(Torrette negli anni 2013-2015 ha splafonato 2
milioni di euro).
Tutti i dirigenti fanno campagna acquisti parlando di assunzioni di personale……..solo tanti numeri
vengono forniti senza avere niente di concreto………le risorse non si vedono.
Tanti problemi rimangono senza che nessuno abbia dato una soluzione: liste d’attesa, un punto dolente
e molto critico….primo accesso per un esame di ecografia cardiaca prenotabile ad un anno
costringendo l’utenza ad una mobilità passiva fuori Regione o a ricorrere a servizi privati a pagamento.
E ancora: il servizio di Patologia Clinica (laboratorio analisi):vengono incrementate le prestazioni dei
laboratori privati che fanno tariffe agevolate rispetto al servizio pubblico che si deve attenere ai costi
imposti dal tariffario nazionale. E poi i servizi territoriali: il personale dedicato all’assistenza
domiciliare è insufficiente per prendersi carico di quei malati cronici e disabili in costante
aumento, che si trovano anche ad essere penalizzati nell’utilizzo dei trasporti sanitari dovendoli
pagare per ricevere prestazioni riabilitative e diagnostiche. Una sola logopedista per 110000 abitanti
del capoluogo marchigiano, insufficiente per garantire il trattamento degli utenti più deboli e fragili: i
bambini………costringendo i genitori a ricorrere a professionisti privati.
Quindi, i Pronto Soccorso :intasati costantemente dopo la nuova riorganizzazione del Servizio di
Emergenza con tempi di attesa che continuano eccessivamente a prolungarsi per il numero elevato di
accessi propri ed impropri.
Stesse problematiche anche per l’Azienda Ospedali Riuniti di Torrette con una nuova Dirigenza che ha
difficoltà a dare risposte immediate ai bisogni dei cittadini e dei lavoratori, una struttura regionale che
dovrebbe decollare per le prestazioni di alta specialità ma che ancora arranca nel dare le soluzioni a
causa della riduzione del personale che determina un sovraccarico delle attività lavorative a discapito
della qualità e sicurezza dei servizi erogati.
La FP CGIL di Ancona è molto critica su questo modello di sanità regionale.
Un buon servizio sanitario pubblico al cittadino, con la logica del risparmio può e deve essere fatta, con
la giusta riorganizzazione senza il taglio lineare delle risorse ,soprattutto se i tagli e i risparmi sono
stati già conseguiti, ma operando con interventi mirati alla verifica delle risorse mal utilizzate.
Per fare questo è importante riaprire i confronti tra le istituzioni, le rappresentanze sindacali e i
lavoratori che sono i principali attori per organizzare una sanità migliore.
E’ facile proclamarsi regione virtuosa tagliando i servizi ai cittadini e non garantendo il turn-over.
Ancona 22 Luglio 2016 p.Segreteria Fp Cgil Ancona
Comparto Sanità
Milena Montesi