Sanità Marche, Piani occupazionali
I vincoli di spesa sul personale imposti negli ultimi anni hanno prodotto una riduzione
della capacità di risposta ai bisogni dei cittadini marchigiani (aumento delle liste di attesa e
limitazioni dell’offerta ) ma anche un aumento dell’età media degli operatori, un incremento
dei carichi di lavoro, dei turni straordinari di lavoro del personale. Senza dimenticare che i
lavoratori della sanità stanno subendo gli effetti negativi del blocco del rinnovo contrattuale
dal 2009.
Per tutto ciò, nelle Marche il tema dell’adeguamento delle dotazioni organiche e della
stabilizzazione dei troppi precari deve tornare ad essere centrale.
È necessario – dopo la presentazione del “piano occupazionale” da parte dell’Azienda
Ospedali Riuniti – un deciso “cambio di rotta” per tutto il sistema sanitario marchigiano
che interessi anche l’ASUR, l’Azienda Marche Nord e l’INRCA.
In sostanza è necessario ricominciare ad investire per il diritto di tutti alla tutela della salute
sapendo che è in gioco la possibilità di poter continuare a garantire i livelli essenziali di
assistenza per i cittadini marchigiani.
Nella nostra regione si subiscono gli effetti di norme statali “sbagliate” che mettono sullo
stesso piano tutte le Regioni indipendentemente dalle riorganizzazioni del sistema,
imponendo ulteriori riduzioni della spesa del personale anche per i prossimi anni.
Per le Marche significherebbe un'ulteriore riduzione con ricadute pesantissime sulla
tenuta del sistema. Chiediamo sia riconosciuto e ripagato lo sforzo compiuto in primis
dagli operatori della sanità marchigiana.
Per questo ribadiamo le nostre richieste alla Giunta Regionale : avvio del confronto sui
“piani occupazionali” al fine di individuare le effettive necessità per ogni Azienda ed ogni
Area Vasta dell’ ASUR, stabilizzazione degli operatori precari e copertura del turn over al
100%.
Ancona 4 luglio 2016