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Ancora qualche idea sulle Scie chimiche

sciechimAncora sulle scie chimiche che fanno danzare sulle nostre teste, lasciando che ci cadano addosso nano particelle che, faranno bene ai loro scopi ma sono assai deleterie per la nostra salute. Sapete quante interrogazioni parlamentari sono state fatte dal 2003 al 2011? Ne sono state fate 14. Quali risposte sono state date dai vari governi che si sono succeduti? Niente, a parte qualche presa per i fondelli del tipo “i diversi carburanti usati dai jet causano la lunghezza delle scie” pur sapendo che è il calore delle turbine il quale, a contatto con l’aria fredda, lascia la scia di condensa che sparisce in breve tempo. Oppure che da indagini condotte su internet dal relatore della risposta costui affermi che sono pubblicate osservazioni fatte non in modo scientifico… che dire? Ci prendono per scemi? Ha indagato su internet? Perché, un governo nazionale (l’Italia è una delle potenze tecnologiche mondiali) non è in grado di andare ad analizzare ciò che esce da quei jet “fantasma”? Poi abbiamo scoperto perché tutto è così imperscrutabile riguardo alle scie chimiche: sopra è stato posto un segreto di stato! Tutto è partito dal 2002, quando Romano Prodi ha siglato un accordo bilaterale con gli Usa; ed è continuato l’anno successivo, il 2003, con il permesso concesso dal Ministro Martino alle forze aeree Usa (Usaf) a sorvolare gli spazi aerei dell’Italia. Le persone subiscono, tenute nell’ignoranza. Anzi si tenta pure di far passare per cretini quelli che cercano di capirci qualche cosa e mettendo insieme le informazioni scovate riescono ad avere un quadro per nulla tranquillizzante. Un ulteriore tassello ci viene da una ricerca condotta nel 2005 dal Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche – mica uno qualsiasi…) che ha rilevato nelle analisi effettuate su campioni di pioggia coincidente con il rilascio di scie chimiche (ndr: il Cnr non parla di scie di condensa!) una concentrazione al di sopra della norma di sostanze come il quarzo, l’ossido di titanio, l’alluminio, l’ossido di bario: tutte sostanze ritenute pericolose per la salute in quanto cancerogene (sic! e non lo diciamo noi ma il Cnr). Recentemente è intervenuto sulla questione un neurologo statunitense, il dottor Russel L. Blaylock, che afferma: “Una delle principali ragioni del mio scetticismo sulle scie chimiche era che raramente avevo visto quello che stavano descrivendo nei cieli. Ma nel corso degli ultimi anni ho notato un gran numero di queste scie e devo ammettere che non sono come le scie di condensazione. Sono ampie e stabilizzate in uno schema ben definito e lentamente si trasformano in nuvole artificiali. La mia preoccupazione è che spruzzano tonnellate di composti di alluminio di dimensioni nanometriche. È dimostrato nella letteratura scientifica e medica che le particelle nanometriche sono infinitamente più reattive e producono una intensa infiammazione in un certo numero di tessuti. Di particolare interesse sono l’effetto che queste nano particelle hanno sul cervello e sul midollo spinale e il crescente elenco di malattie neurodegenerative tra cui la demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (ALS), che sono fortemente correlate all’esposizione con l’alluminio ambientale (ndr: segue tutta l’analisi scientifica dettagliatissima). Tutto ha avuto inizio con i sistemi Haarp di cui abbiamo già scritto. Ora, che pensare?

Scie chimiche

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E il sole d’Italia scompare

Questo articolo è stato pubblicato nel mese di agosto del 2008 su La rucola n° 124

 

L’Italia era famosa per il suo sole e il suo cielo azzurro. Sì, era. Perché da un po’ di tempo il sole è spesso velato e il cielo è lattiginoso. E’ questo il futuro che ci riservano gli uomini? In una delle rare mattinate in cui stacco dal lavoro sono andato al mare, a Civitanova, per distendermi sulla spiaggia gli occhi fissi al cielo.

 

Una sorpresa sconvolgente

scie-chimiche-mogliano-2008Di buon mattino è cominciato il traffico aereo, prima uno, poi un altro… dopo un’ora in cielo c’erano otto jet ognuno con la sua scia, che non svaniva dopo un minuto ma, lunghissima, non scompariva affatto, anzi si allargava a dismisura. Questi aerei stavano svolgendo un lavoro preordinato intersecando le linee orizzontali con altre trasversali. Il risultato finale è stato sconvolgente. Le scie hanno formato un reticolo a perdita d’occhio e, espandendosi, sono divenute una coltre nuvolosa che ha oscurato il sole. Alle 10:30 il sole era una pallida cosa, il cielo, non più azzurro, aveva assunto una scialba lattiginosità e il mio tentativo di tintarella era fallito.

 

Le domande

Nei giorni seguenti ho continuato a guardare il cielo ovunque mi trovassi. Gli aerei, tanti, lanciavano le loro lunghe code al mattino verso la costa e di pomeriggio lungo l’Appennino. Ancora oggi continuano il loro lavorio, anche di notte. Sono giunte puntuali le domande: cosa sono? che spargono in aria? perché? chi c’è dietro? E’ iniziato anche un meticoloso lavoro di ricerca…

 

Le chemtrails

Innanzitutto va detto che questi aerei non seguono le rotte ufficiali, non hanno una livrea identificativa, sono simili agli aerei di linea ma al loro interno sono adattati come aerei cisterna. Le “vecchie” scie lasciate dai jet erano composte dai gas di scarico che, per l’altezza, si condensavano rendendosi così visibili e svanivano nel giro di una manciata di secondi: innocue. Le “nuove” scie hanno un nome: chemtrails (scie chimiche), sono lanciate da questi aerei-cisterna e impazzano su tutta la penisola. Esse sono composte da metalli pesanti, in massima parte sali di bario e ossidi di alluminio che inquinano l’atmosfera poi, ricadendo, infettano l’acqua, i depositi nevosi, il terreno. In definitiva li assumiamo respirando, bevendo e mangiando. In particolare è pericoloso l’alluminio che si deposita nel cervello dove danneggia le cellule neuronali e, soprattutto, si lega al Dna. Il disfacimento delle chemtrails origina formazioni nuvolose.

 

A che servono?

Su di loro c’è il silenzio e sono circondate da un muro di gomma. Se fossero una cosa di cui vantarsi se ne sarebbe parlato molto ma così non è. Il loro utilizzo interessa il controllo climatico, modifiche del campo magnetico, ha implicazioni militari e c’è di mezzo una sigla: H.A.A.R.P. Riguardo al controllo del clima annotiamo che è già possibile creare sia una forte piovosità oppure sciogliere le nubi in una zona predeterminata. Grazie a questa tecnologia il campo magnetico può essere perforato e le nubi “artificiali” possono fungere da gigantesche antenne per amplificare le comunicazioni. Funzione questa che suona come un campanello di allarme considerando che il campo magnetico terrestre si sta indebolendo dal 1963. Le implicazioni militari si intuiscono: modificare le precipitazioni per mettere in difficoltà il nemico (metodo usato di recente in Serbia). Poi c’è l’H.A.A.R.P.

 

H.A.A.R.P.

Questa sigla (High-frequency Active Auroral Research Project) identifica un progetto Usa, con sede a Gakona-Alaska, dove si ergono 180 piloni di alluminio alti 22 metri e sormontati da antenne. Ufficialmente lo scopo di Haarp è lo studio della risonanza terrestre e atmosferica. Non ufficialmente si parla di modificare la temperatura in zone della ionosfera, di sostituire le frequenze corte (Elf) con altre ancora più basse per applicazioni sottomarine e su lunghissime distanze, attivare esplosioni elettromagnetiche non nucleari, disattivare in vaste zone le comunicazioni mantenendo attivo il solo sistema Haarp e altro…

 

Conclusione finale

Far volare tanti aerei costa una cifra alla portata solo di uno Stato forte o di un insieme di Stati (Nato), magari appoggiati da potenti lobby multinazionali. E’ anche facile pensare che dietro un tale dispendio di energie ci possa essere una lauta contropartita. Peccato che tutto si svolga sopra le nostre teste inconsapevoli, senza che uno straccio di comunicato da parte dello Stato ci renda edotti e ci tranquillizzi. E’ evidente che per qualche motivo non lo possono fare, per cui non ci resta altro che alzare gli occhi al Cielo e… pregare.

Fernando Pallocchini

 

foto 1: chemtrails sul cielo di Porto Civitanova

foto 2: chemtrails sul cielo di Mogliano

 

 

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Scie chimiche e Haarp

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Ce ne occupammo tempo fa,

ora abbiamo le idee un po’ più chiare

 

haarpTempo fa ci interessammo delle scie chimiche e dell’Haarp (La rucola 124) ponendoci molte domande che rimasero senza risposta. Oggi abbiamo le idee un po’ più chiare, le scie chimiche stanno interessando vaste aree del pianeta e la loro funzione è di tenere in caldo la Terra che si sta avviando incontro a una piccola glaciazione, un fenomeno ciclicamente ricorrente. L’Haarp è un’altra cosa, inizialmente questo sistema di antenne in grado di controllare il magnetismo era in Alaska, oggi si è moltiplicato replicandosi in una decina di località sparse per il mondo. Una particolarità di questo sistema è che può provocare i terremoti (dicono che li provochi in determinate zone per alleggerire la faglia di San Francisco), fatto sta che, secondo un ricercatore, anche recentemente, quando c’è stato il terremoto in Emilia, i dati di Haarp sono stati oscurati, come in occasione di altri terremoti. Un segnale, captato dai più attenti, è che prima del terremoto in cielo si formano strane iridescenze, come delle piccole aurore boreali, causate dall’intensificarsi dell’attività magnetica. Tutto questo è preoccupante in quanto l’uomo sta intervenendo pesantemente sulla natura spezzando quello che è un perfetto equilibrio. Mentre le scie chimiche rilasciano sul suolo metalli pesanti altamente inquinanti e cercano di interrompere un iter della natura, Haarp è essenzialmente un’arma in grado di colpire zone sensibili (installazioni militari, scientifiche, aree produttive) mettendo in gravi difficoltà le nazioni interessate.

il Direttore

 

Scie chimiche sulle Marche

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Non è “ddt” ma è certamente peggio

Serrapetrona

Serrapetrona

 

C’è ancora chi non crede nelle scie chimiche.

Chi, quando pubblichiamo i nostri servizi, documentati su fonti ufficiali governative, ci contesta. Recentemente su Twitter.

Eppure basta alzare gli occhi al cielo…

Pochi giorni fa era una bella giornata.

Il cielo al mattino era terso e luminoso.

Poi sono apparsi loro, gli aerei senza contrassegni, parecchi.

Hanno cominciato a lasciare le loro scie, dal litorale fino agli Appennini.

Le hanno intersecate.

In poco tempo le scie si sono dilatate.

Il cielo da sereno è diventato lattiginoso.

Poi non c’è stato più cielo ma solo nubi.

Scie di condensa? Ma via…

Ci spruzzano addosso “ddt” come alle mosche.

Le foto sono mute ma assai eloquenti.

F. Pallocchini