Privacy, tra superficialità e ignoranza!
Laprivacy è una delle norme più invocate ed utilizzate contro il cittadino. Quando è scomodo, non utile o solamente non si vuole aderire alle richieste del cittadino si invoca la privacy. Nella maggior parte dei casi la privacy non c’entra nulla ed è evocata a caso, unicamente per venir meno ai propri doveri d’ufficio, alla cortesia o semplicemente alla fornitura di una informazione necessaria. Lunedì 11 Aprile, ore 19,05 presso l’INRCA di Fermo, un nostro redattore chiede in portineria cortesemente di conoscere in quale reparto o piano è ricoverata una sua congiunta. La risposta, dopo qualche secondo di consultazione dello smartphone da parte dell’addetta è, “non è possibile fornire questa informazione per problemi di privacy, se ritiene può protestare con i nostri dirigenti, sono loro ad aver dato indicazioni….”. ora capite bene come in un nosocomio particolare come l’INRCA di Fermo ricercare un malato, di cui non abbiamo chiesto la diagnosi, l sesso, o la prognosi, bensì il numero di posto letto, significa girare quattro piani, entrare in decine di stanze. Questa forse è una autentica violazione della privacy!. Davvero l’ordine è venuto dai dirigenti dell’INRCA? O meno prosaicamente è la risposta è frutto dell’ignoranza, dell’ignavia dell’addetta alla portineria, magari coadiuvata da una pessima organizzazione interna, perché il nostro redattore neppure ai piani ha potuto avere informazioni sul congiunto e quindi la ricerca è dovuta proseguire stanza per stanza. A pochi giorni dall’inaugurazione di un nuovo reparto per l’INRCA non è proprio il miglior biglietto da visita!
ARES