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Familismo, clientelismo, la solita storia all’italiana

familismoNon vi è nessuna novità o discontinuità di questo esecutivo rispetto ai precedenti, anzi forse sotto alcuni aspetti questo è peggiore. Il continuo richiamo del premier ad un presunto diverso comportamento del suo governo rispetto ai precedenti in tema di dimissioni di ministri è assolutamente fuorviante. Renzi fa costantemente riferimento, con acrimonia, all’esecutivo Letta, nel quale la Cancellieri, intercettata con Ligresti, indagato, non si dimise. Renzi da buon democristiano dimentica le innumerevoli dimissioni di ministri nei governi precedenti ed anche le dimissioni di un Presidente della repubblica (Leone) ingiustamente sospettato di essere Antilope Kobbler.  Ora il caso della ministra Guidi intenta a passare notizie assai delicate al proprio convivente, su un decreto di prossima approvazione in grado di sbloccare interessanti prospettive economiche per lo stesso e suoi amici della Total in Basilicata, nel polo produttivo di Tempa Rossa, fa dire al premier che fosse un atto dovuto. Un atto dovuto è l’invio di un avviso di garanzia, un atto dovuto l’avvio di un processo in caso di accertamento di un reato. Un decreto legge o legislativo è un atto politico, che come tale coinvolge la responsabilità collettiva del governo, non solo di chi lo firma o lo presenta. Inoltre il premier non si avvede, troppo intento a guardare l paglia nell’occhio di letta, della trave che ingombra il suo di occhio. Nel suo esecutivo, quello del salvabanche, quello che avrebbe dovuto varare un decreto per ristorare i “truffati” dalle quattro banche fallite e mai emesso, quello che modifica le norme per vanificare i referendum, ma si dimentica di perseguire chi ha portato le banche al dissesto, non si avvede dell’enorme conflitto di interesse, del familismo  e del dilettantismo di cui è pregno il suo esecutivo. La Boschi sempre più indifendibile dopo il crack dell’Etruria, le sanzioni al genitore ed ora l’accusa di fallimento, Poletti ministro a sua insaputa incapace di gestire il dramma disoccupazione e reo di aver illuso migliaia di giovani con il fantomatico e fumoso progetto “Garanzia Giovani”, la schiera di famiglia, Lotti, Nannicini, Manzione, più altri chiamati da Renzi nei posti chiave e a Palazzo Chigi in una campagna di occupazione del potere degno della peggior democrazia cristiana demitiana. Non basta caro premier far dimettere la Guidi per risolvere il problema, esso è più grande ed enorme di quanto si possa immaginare e né lei né i suoi sodali sarete in grado di risolverlo, tant’è che continuano in tutto il Paese a cadere folte schiere di amministratori targati Pd sotto i colpi di inchieste, che non possono essere derubricate ad orologeria, ma a semplice, costante, perpetuo malcostume. In barba alla tanto decantata divesità!