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IL BARBIERE DI FANO, Un “sogno giovane” per i 200 anni dell’opera di Rossini

barbierefanoCompie duecento anni, e non li dimostra, Il barbiere di Siviglia che il Teatro della Fortuna di Fano

rappresenterà giovedì 10 e sabato 12 marzo alle 20,30. L’opera più longeva di Rossini – che debuttò

al Teatro Argentina di Roma nel febbraio 1816 – gode in questa messa in scena di una freschezza che è

propria di tutta la competente squadra che ha composto quest’unicum. Freschezza in buona parte

dovuta anche al ruolo svolto dai ragazzi dell’Accademia di Belle Arti di Urbino nel progettare scene e

costumi e nel vivificare le superfici del teatro grazie al videomapping. Risultati mirabili, da godere dal

vivo, che rendono pieno servizio all’idea registica attorno alla quale la rappresentazione è plasmata.

“Questo nostro barbiere abita il teatro. È un teatro che sogna il barbiere” afferma infatti il regista

Francesco Calcagnini che, dagli esordi nel 1991, ha firmato importanti lavori al fianco di nomi quali

Giuseppe Bertolucci o Luca Ronconi, e che qui organizza nuovi spazi e nuovo cast sull’allestimento che

pensò nel 2014 per il Rossini Opera Festival. “Approfittando del concetto di altrove in Rossini – prosegue

– abbiamo provato a pensare un teatro che sogna il barbiere. Utilizzando la sala e il palcoscenico come

un’enorme scenografia precostituita dentro la quale far accedere l’opera”.

Altro capace e giovane talento, il direttore d’orchestra sarà il Maestro Matteo Beltrami, appena

quarantenne ma con una carriera quasi ventennale alle spalle, dopo il debutto a 20 anni a Genova con Il

Trovatore. Sul palco artisti di tutto rispetto, capaci di coinvolgere il pubblico ed emozionare. Il tenore

Giulio Pelligra, nel ruolo del Conte d’Almaviva, con cui debuttò già nel 2006. Bruno Praticò, grande

interprete dei ruoli da baritono buffo, che qui è Bartolo, ma molti altri personaggi ancora ha interpretato

dal Metropolitan al Covent Garden, passando per il New National Theatre di Tokyo, con grandi direttori

come Abbado e Zedda. Josè Maria Lo Monaco nelle vesti della bella Rosina, mezzosoprano che

debuttò al Teatro alla Scala come Dido e presto sarà Cenerentola a Trieste e Bilbao. Il baritono russo

Rodion Pogossov, ora incisivo e baldanzoso Figaro, nello stesso ruolo al Los Angeles Opera e al

Metropolitan di New York. Il basso Alessandro Spina, recentemente Basilio anche al Teatro alla Scala.

Felicia Bongiovanni, nei panni della governante Berta, diplomata con Leone Magiera e attiva sulla

scena internazionale. Il baritono Daniele Terenzi, come Fiorello (e ufficiale), di qui poi alle Terme di

Caracalla.

In buca, altre grande istituzione del territorio coinvolta, la FORM Orchestra Filarmonica

Marchigiana, nata nel 1985 e da allora partecipe alle più importanti manifestazioni liriche delle

Marche, come anche in Italia e nel Mondo. Insieme al Coro del Teatro della Fortuna di Fano “Mezio

Agostini”, diretto dal Maestro Mirca Rosciani, che qui esordì nel 2006 con l’Elisir d’Amore di Gaetano

Donizetti e quest’anno festeggia i suoi primi dieci anni di attività.

Una coproduzione questa che sottolinea l’importante ruolo della Rete Lirica delle Marche – promossa

dal Consorzio Marche Spettacolo e composta dal Comune di Ascoli Piceno (Teatro Ventidio Basso),

Comune di Fermo (Teatro dell’Aquila), Comune di Fano (Teatro della Fortuna), Comune di Macerata,

Associazione Arena Sferisterio di Macerata, Fondazione Rossini Opera Festival, Fondazione Teatro della

Fortuna, FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana e – coordinata da Luciano Messi con la direzione

artistica di Alessio Vlad.

Per biglietti e informazioni: 0721.800750; botteghino@teatrodellafortuna.it Vivaticket e Liveticket.