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Ancona, trapianto da vivente a vivente: dona dona un rene al marito

1570315_torretteIl caso di un trapianto di rene da donatore vivente è stato illustrato oggi in una conferenza stampa agli Ospedali Riuniti di Torrette. La donatrice è la moglie di un paziente affetto da una nefropatia che aveva progressivamente compromesso la funzionalità dei reni: la prospettiva era oramai quella del trattamento dialitico.

L’uomo, originario di Teramo e da tempo seguito presso il reparto di Nefrologia, dialisi e trapianto di rene di Ancona, è stato messo al corrente dell’evoluzione della malattia e delle alternative di trattamento, compreso il trapianto da donatore vivente. La moglie ha dato la sua disponibilità a fare le indagini necessarie a valutare l’idoneità clinica e immunologica e la fattibilità del trapianto. L’iter si è concluso con successo dopo qualche mese con l’intervento eseguito dall’equipe del prof. Marco Vivarelli, che ha utilizzato per il prelievo del rene la tecnica laparoscopica, che permette una degenza più breve e un recupero più rapido del donatore.

«Il trapianto di rene da donatore vivente – ha detto Vivarelli – oltre a consentire migliori risultati a distanza, offre anche il vantaggio poter essere programmato per tempo riducendo moltissimo il tempo passato in dialisi o, addirittura, come nel caso trattato, evitandola completamente, se le indagini necessarie e il percorso burocratico che la legge richiede iniziano per tempo. È importante che le persone affette da insufficienza renale siano informate della possibilità di fare un trapianto da donatore vivente, dei vantaggi che offre questa modalità a fronte di rischi molto modesti sia per il ricevente che, soprattutto, per il donatore». «Il nostro centro trapianti – ha detto il direttore di Torrette Michele Caporossi – ha raggiunto i massimi livelli di eccellenza e di affidabilità. Siamo vicini alla soglia dei 400 trapianti di fegato e dei 400 trapianti di reni e manteniamo il livello quali-quantitativo ben al di sopra dei limiti minimi previsti dall’accreditamento (30 trapianti di reni l’anno)».