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Scrivere Libertà

LIBERT1di Gianni Lannes
Un giorno qualcuno ha detto: ciò che rimane della nostra vita è quello che abbiamo scritto. Immagino che anche per me sarà così.
Fin bambino mi è sempre piaciuto scrivere, e al contempo narrare per immagini. In tante primavere di giornalismo praticato sul campo, ho pubblicato migliaia di articoli e una mezza dozzina di libri, mentre un’altra mezza dozzina è in cantiere, ed altri sono nel cassetto. Eppure il desiderio di mettere in fila delle parole non mi ha mai abbandonato. Anzi, con il trascorrere del tempo è cresciuto, invece che scemare. Per giunta ho raccontato anche in un altro modo, vale a dire attraverso la fotografia. Forse è stata la fortuna di avere una nonna fabulatrice e amorevole, oppure il DNA, o tutt’è due. Chissà.
Al mattino mi alzo molto presto e uno dei primi bisogni è appunto, scrivere: un capitolo di un libro o un nuovo articolo gratuito per il diario internautico SU LA TESTA!, anche soltanto una lettera. E quando capita immortalò la bellezza presente ovunque a lambire la nostra cecità, scatto fotografico dopo scatto.
Non ho paura di morire perché vivo intensamente da quando sono al mondo in questa esistenza terrena, anche se navighiamo in una stagione del disamore, solchiamo un’epoca di scarsa memoria sociale, comunque di preziosa generosità e di raro altruismo. Tuttavia, coraggio, per dirla con Malcolm X: «Nessuno può darti la libertà. Nessuno può darti uguaglianza, giustizia o qualsiasi cosa. Se sei un uomo, le prendi».

I colori del tempo: