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STAZIONE UNICA APPALTANTE, REGIONE: I SINDACATI SOLLECITANO INCONTRO

4816-marche-entro-il-2012-la-stazione-unica-appaltante-regionale-suam-350La giunta regionale, con apposita delibera n.1461 del 22.12.2014, ha istituito ed

individuato nella Stazione unica appaltante della Regione Marche (SUAM), il soggetto

aggregatore regionale della spesa per l’acquisizione di beni e servizi, in attuazione dell’art.

9 del decreto “Sblocca Italia” (n.66/2014).

Come organizzazioni sindacali, abbiamo chiesto, ormai da molti mesi, all’attuale giunta

Ceriscioli, un  incontro urgente su questo importante e delicato tema, senza ricevere

risposta.

Crediamo che i cittadini della nostra regione debbano essere informati sulla grave

situazione che si potrebbe determinare nelle Marche per effetto dell’immobilismo della

Regione su un tema nevralgico che attiene alla legalità, alla trasparenza, alla qualità del

lavoro e alla tutela dell’economia  nonché alla necessità di razionalizzare la spesa, in

tempi di ristrettezze economiche imposte dai tagli ai trasferimenti.

In un quadro di grave restringimento delle risorse pubbliche e di taglio dei servizi,

l’assenza di una chiara politica della giunta su questa materia rischia di produrre le

conseguenze più negative proprio nella fase finale della catena degli appalti pubblici, con

ricadute sulla qualità e la sicurezza del lavoro e sull’impoverimento delle condizioni

economiche anche delle imprese marchigiane.

Stiamo parlando di una platea di circa 40.000 addetti che, direttamente o indirettamente,

sono impiegati negli appalti e subappalti pubblici.

Il decreto del Presidente del consiglio dei Ministri, che uscirà a giorni, determinerà l’obbligo

di avvalersi di un soggetto aggregatore tra i 35 previsti nello “Sblocca Italia” per

l’approvvigionamento di specifiche categorie merceologiche beni e servizi di importo

superiore a 40.000 euro o superiore alla soglia europea.

Detto obbligo interesserà, ad esempio, gli enti del servizio sanitario regionale (in una prima

fase) e (successivamente) anche tutti gli enti locali.

Al rapido sviluppo di tale processo di ottimizzazione degli acquisti pubblici si contrappone,

tra l’altro, il grave ritardo nella organizzazione della SUAM  la cui attuale carenza di

organico, rischia di rendere questo innovativo strumento, inadeguato al compito

assegnatogli dal nuovo quadro normativo, con la conseguenza che le amministrazioni

obbligate saranno costrette a rivolgersi alla CONSIP  (soggetto aggregatore nazionale) o a

qualche altro soggetto aggregatore regionale più attrezzato.

La giunta regionale, negando un confronto su questi temi, si sta assumendo un’enorme

responsabilità perché le conseguenze economiche di questo ritardo ricadranno sulla

collettività in termini di costi diretti per le pubbliche amministrazioni e indiretti per il rischio

concreto di una perdita di opportunità alla partecipazione alle gare per centinaia di aziende

marchigiane.

Il tema merita trasparenza e coinvolgimento di tutti gli attori sociali del territorio.

CGIL CISL UIL MARCHE

Santarelli –Cifani– Perticaroli