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RoccaMontevarmine alle cooperative sociali?

rocca_montevarmine_04Fermo: Ci sono elementi importanti a caratterizzare l’amministrazione Calcinaro, priorità, rapidità ed efficacia, lo dimostrano in modo inequivocabile le ultime scelte su Solgas e Rocca Montevarmine. Se da un lato era prevedibile, scontato ed anche obbligato il Sindaco ad imprimere una velocità all’agenda amministrativa, non sempre tutte le scelte appaiono completamente condivisibili. Abbiamo detto proprio ieri della Solgas e di quanto sia utile e necessaria la decisione di vendere, a patto di sapere con chiarezza  dove e come saranno impiegate le risorse ricavate dalla vendita. Ci convince meno l’operazione in corso su Rocca Montevarmine, non tanto e non solo per l’accordo con le cooperative sociali, che ci appare una scelta un tantino ideologica e venata da un filo di calcolo elettorale, quanto dall’assenza di ipotesi alternative in grado di procurare più sviluppo, più occupazione per la città e per l’intera valle. Una proprietà di 704 ettari non è facilmente ripetibile sul nostro territorio e neppure nei territori adiacenti, una proprietà in particolare adagiata si più colli, a venti minuti dal mare e a venti minuti dalla montagna avrebbe potuto trovare più adeguata valorizzazione. Sarebbe stato utile un bando, anche internazionale per cercare il modello migliore di valorizzazione, in particolare sotto il profilo turistico ricettivo, senza snaturarne la vocazione agronomica. Forse non si è tenuto conto degli indicatori di flussi turistici dall’estero, in particolare dal nord Europa, tendenti a privilegiare in questi anni luoghi molto simili alla Rocca, in regioni come l’Umbria, la Toscana o la Puglia. L’affidamento alle cooperative sociali di per se non è deprecabile, a patto in primo luogo che la coltivazione e la vendita dei prodotti non danneggi la concorrenza nel settore già particolarmente critico. Il Sindaco dovrebbe forse fare un giro per certi banchetti, in campagna, dove si commercializzano “produzioni proprie”, che altro non sono che prodotti provenienti dai magazzini dei grossisti di frutta e verdura. Non è vero? Bene, allora dovremmo verificare dove alcuni pseudo agricoltori/venditori hanno le coltivazioni di Kiwi, mele, arance o prugne ed altre amenità del genere. Quindi diciamo a Calcinaro, ci impressiona favorevolmente la sua decisionalità e la volontà di dare una svolta di efficienza sui dossier più polverosi lasciati dalle passate amministrazioni, servirebbe in alcuni casi un approfondimento maggiore ed un approccio meno pregiudiziale, inserendo ogni singola scelta in un contesto più ampio. Tenendo sempre ben presente il ruolo della città, quello che aveva e non ha più, ma può riconquistare a patto di saper dialogare e pianificare con quanti gli stanno intorno, indipendentemente dai ruoli, dalla esistenza della provincia o meno. Le prossime settimane, i prossimi mesi saranno un banco di prova importante, su sanità, servizi, valorizzazione del patrimonio comunale, rilancio del centro storico e ruolo delle frazioni. Una maggioranza “bulgara” di 9 consiglieri di maggioranza può far bene, a patto di non perdere la bussola, quella dello sviluppo, occupazione e investimenti in beni e servizi, con le risorse dell’ingente patrimonio. Aspettiamo la prossima mossa, forse toccherà finalmente il destino della Casina delle Rose!

ARES