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MARCHE: INTERRUZIONI DI GRAVIDANZA IN CALO

04352Qual è la situazione delle interruzioni di gravidanza nelle Marche? La CGIL ha esaminato i dati

dell’ultima Relazione del Ministero della salute sull’attuazione della Legge 194/78 nonché i dati

forniti dalla Regione Marche.

Nel 2013, nelle Marche sono state effettuate 2.050 interruzioni volontarie di gravidanza, con un

calo rispetto all’anno precedente superiore a quello nazionale (rispettivamente -6,3% e -4,1%).

Rispetto a 35 anni fa, il numero di aborti è più che dimezzato: -60,5% nelle Marche e -56,2% a

livello nazionale.

Il 60,5% delle donne che ricorrono all’IVG  ha la cittadinanza italiana e ben il 39,5% ha la

cittadinanza straniera; la loro età è mediamente più elevata rispetto alla media nazionale e

anche a quella delle altre regioni del Centro e la percentuale di giovani con meno di 15 anni è

nettamente inferiore alla media nazionale (della metà).

Nelle Marche, le donne occupate o comunque in cerca di lavoro, che ricorrono all’interruzione

di gravidanza, sono in misura mediamente superiore rispetto alla media nazionale o delle regioni

centrali, mentre inferiori sono le percentuali di casalinghe e studentesse.

La maggior parte delle interruzioni di gravidanza vengono effettuate nella provincia di residenza

della donna: 61,7% del totale, ma si tratta di una percentuale nettamente inferiore a quella

nazionale (76,3%) e soprattutto a quella delle regioni del Centro (79,4%).

Particolarmente elevato risulta, invece, il numero di interventi fatti in una provincia della regione

diversa da quella di residenza delle donne: 28,5% del totale, ovvero quasi il triplo del dato

nazionale (11,3%) e di quello del Centro Italia (10,3%).  Si reca fuori regione il 6,4% delle donne

marchigiane (5,8% la media nazionale e 6,1% quella delle regioni del Centro).

La maggior parte delle interruzioni di gravidanza vengono effettuate con il metodo karman (80,8%

del totale, mentre la media nazionale è del 59,0%).

Nel 2013, non risulta essere somministrata la RU486; peraltro, nelle Marche, le “Linee di indirizzo

sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine” sono state

adottate solo nel giugno 2014 (DGR 675/2014), ponendo la regione all’ultimo posto tra quelle che

hanno disciplinato il ricorso all’aborto farmacologico. Un dato che si scontra con quello di regioni

limitrofe come l’Emilia Romagna, dove tale metodo ha interessato il 21,8% dei casi, o la Toscana,

(11,7% del totale), per non parlare di realtà come il Piemonte (23,3%) o la Liguria (30,5%).

Per quanto riguarda la presenza medici, anestesisti e paramedici obiettori di coscienza nelle

varie strutture ospedaliere marchigiane, il quadro è sconsolante: a fine 2013, gli obiettori

rappresentano il 67,1% dei medici, il 51,1% degli anestesisti e il 43,3% dei paramedici.

La situazione che si osserva nei singoli ospedali è ancora più preoccupante: all’ospedale di

Ascoli Piceno sono obiettori tutti i medici e i paramedici nonché l’82,4% degli anestesisti .

Tutti obiettori anche i medici dell’ospedale di Jesi, dove fino a qualche mese fa le IVG

venivano effettuate grazie a un medico non obiettore a contratto proveniente da Fabriano;

situazione analoga all’ospedale di Fano dove è obiettore il 92,3% dei paramedici e il 71,4% dei

medici, e l’attività viene garantita da personale proveniente da Pesaro.

Non vengono effettuate interruzioni di gravidanza negli Ospedali di Osimo e Fermo, dove sono

obiettori rispettivamente l’87,5% e il 90,0% dei medici.

Ad allarmare c’è anche la continua e rilevante crescita del numero degli obiettori  negli ultimi

anni: nel 2013 ci sono 18 medici e 23 anestesisti obiettori in più rispetto a solo 6 anni prima.

Peraltro, il ricorso massiccio all’obiezione di coscienza, oltre a negare i diritti delle donne,

penalizza anche medici e infermieri non obiettori sui quali ricade tutto il carico delle interruzioni

di gravidanza.

“Di fronte alle difficoltà e rilevanti criticità che rischiano di svuotare di significato la Legge 194/78 –

dichiara Daniela Barbaresi, segretaria regionale Cgil Marche -, la CGIL, da anni, avanza tre

proposte: innanzitutto che la direzione dei presidi in cui si effettua l’interruzione di  gravidanza

sia affidata a chi non è obiettore; in secondo luogo che il requisito della non obiezione sia

introdotto per chi deve essere assunto o trasferito in presidi con oltre il 50% di obiettori. Infine,

che la Regione ricorra all’istituto della mobilità, previsto dalla stessa Legge 194/78 per coprire le

carenze di medici e infermieri non obiettori”.

Per queste ragioni, conclude Barbaresi, “due anni fa, anche la CGIL ha presentato al Consiglio

d’Europa un  reclamo per violazione dei diritti delle donne e dei medici non obiettori di

coscienza. A breve conosceremo la decisione di merito”.

Ancona, 19 gennaio 2016

 

Obiettori in % sul totale di medici, anestesisti e paramedici nelle Marche – 2013

PERSONALE OBIETTORE

MEDICI* ANESTESISTI** PARA-MEDICI***

ASUR + AO 67,1% 51,1% 43,3%

AOU Ospedali Riuniti Ancona Sede Salesi 40,9% 33,3% 43,2%

PRESIDIO OSPEDALIERO G. SALESI – ANCONA 40,9% 33,3% 43,2%

AO Ospedali Riuniti Marche Nord 37,5% 43,2% 67,0%

OSPEDALE SAN SALVATORE – PESARO 11,1% 36,4% 43,9%

OSPEDALE SANTA CROCE – FANO 71,4% 53,3% 92,3%

ASUR 77,1% 54,7% 42,3%

AV 1 TOTALE 54,5% 42,9% 37,9%

OSP. S. MARIA DELLA MISERICORDIA – URBINO 54,5% 42,9% 37,9%

AV 2 TOTALE 85,7% 50,9% 36,7%

PRESIDIO OSPEDALIERO ZT 4 – SENIGALLIA 87,5% 56,3% 30,4%

OSPEDALI RIUNITI DI JESI 100,0% 52,9% 58,0%

OSPEDALE CIVILE ‘E. PROFILI’ – FABRIANO 62,5% 46,2% 32,2%

OSPEDALE SS. BENVENUTO E ROCCO – OSIMO 87,5% 44,4% 40,0%

AV 3 TOTALE 69,0% 63,3% 66,7%

OSPEDALE GENERALE DI ZONA – CIVITANOVA

OSPEDALE CIVILE SANTA LUCIA – RECANATI

OSPEDALE GENERALE PROVINCIALE – MACERATA 70,0% 58,8% 44,7%

OSPEDALE B. EUSTACHIO – SAN SEVERINO M. 50,0% 57,1% 87,5%

AV 4 TOTALE 90,0% 42,9% 3,9%

OSPEDALE DI FERMO 90,0% 42,9% 3,9%

AV 5 TOTALE 80,0% 61,3% 68,2%

OSPEDALE MADONNA DEL SOCCORSO – S.

BENEDETTO DEL T. 55,6% 35,7% 4,2%

OSPEDALE GENERALE PROVINCIALE C.G. MAZZONI

– ASCOLI P. 100,0% 82,4% 100,0%

*medici assegnati al reparto di ostetricia e ginecologia

**anestesisti in servizio nell’intera struttura ospedaliera

***paramedici nell’intera struttura ospedaliera, ma non tutte sono state in grado di quantificarlo esattamente.

Elab. CGIL Marche – dati Regione Marche

81,8% 72,2% 67,2%

Interruzioni gravidanza

Marche Italia

1982     5.187  234.801

1983     5.169  233.976

1985     4.710  210.597

1987     3.783  191.469

1989     3.156  171.684

1991     2.872  160.494

1993     2.823  150.863

1995     2.499  139.549

1997     2.661  140.525

1999     2.655  139.213

2001     2.604  132.234

2003     2.672  132.178

2005     2.589  132.790

2006     2.581  131.018

2007     2.562  126.562

2008     2.520  121.301

2009     2.458  118.579

2010     2.409  115.981

2011     2.313  111.415

2012     2.189  107.192

2013    2.050  102.760

2014*        1.840      97.535

dati Ministero Salute

* dati provvisori

Tasso di abortività (per 1000 donne 15-49 anni)

20,0

18,0

16,0

14,0

12,0

10,0

8,0

6,0

4,0

2,0

0,0