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Casa, il fisco cambia ancora

000casafiscoROMA – Sconto del 50 per cento sull’Imu per la casa data in comodato ai figli o ai genitori, tempi più lunghi per gli accertamenti fiscali ma senza più la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di far ricorso al cosiddetto “raddoppio” in caso di verifiche originate da indagini penali. La legge di Stabilità inizia oggi il suo percorso nell’aula della Camera, ma la mole di contenuti aggiuntivi e modifiche cresce ancora con gli ultimi emendamenti approvati in commissione. Ed anzi proprio la gran quantità di micro-interventi, superiore alle disponibilità finanziarie, potrebbe riportare brevemente il testo in commissione per aggiustamenti. Si profila il voto di fiducia, mentre il via libera arriverebbe nel fine settimana.

I RITOCCHI
In primo piano ci sono ancora questioni fiscali, compreso il tema della tassazione dell’abitazione principale per la quale ieri milioni di italiani – come rivendica il governo – hanno pagato per l’ultima volta il proprio tributo. L’ultimo ritocco riguarda le abitazioni date in comodato nell’ambito della famiglia, quindi dai genitori ai figli oppure al contrario dai figli ai genitori anziani. Sul punto era intervenuto già il Senato concedendo l’equiparazione di questo caso a quello dell’abitazione principale; con il vincolo però che il beneficio fosse limitato ad un solo immobile, il che avrebbe impedito al proprietario di beneficiare per sé dell’agevolazione. Ora invece nel caso in cui l’immobile è dato in comodato, con contratto registrato, da un proprietario che risieda nello stesso Comune, la base imponibile Imu (ovvero il valore catastale) sarà ridotta del cinquanta per cento; ma questo vale anche se il proprietario possiede anche nello stesso Comune un altro immobile (non di lusso) che usa come abitazione principale.

Un’altra novità rilevante, dovuta ad un emendamento di scelta Civica, tocca il capitolo lotta all’evasione fiscale. Si allungano di un anno i termini di accertamento per Iva e imposte sui redditi, che passano dal 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione al 31 dicembre del quinto anno successivo. Inoltre anche nel caso di dichiarazione Iva nulla (oltre che di mancata dichiarazione) ci sarà tempo per le verifiche fino all’ottavo anno. Sull’altro piatto della bilancia, nei rapporti tra fisco e contribuente, c’è però il venire meno della possibilità di raddoppio dei termini in caso di violazioni che comportano l’obbligo di denuncia per reati tributari; ovvero quando è la Procura della Repubblica che – indagando – segnala la violazione tributaria all’Agenzia delle Entrate, magari dopo alcuni anni. Per evitare che in questo modo diventi problematico il recupero dell’imposta evasa, un altro emendamento impone al pubblico ministero di segnalare tempestivamente queste situazioni all’amministrazione finanziaria. Le nuove norme saranno retroattive rispetto agli avvisi relativi all’attuale periodo d’imposta.

Correttivi anche per multe stradali: potranno essere rilevate a distanza con autovelox anche le violazioni relative alla mancata revisione, mentre ciò non sarà più possibile per quanto riguarda l’assicurazione Rc auto.

Luca Cifoni