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Pesaro, bagnini con il fiato sospeso domani si decide sulle concessioni

000balneatoriPESARO – Concessioni demaniali, domani è il giorno della verità per molti balneatori. Tutti con il fiato sospeso i bagnini del litorale pesarese (170 comprendendo gli stabilimenti Gabicce, Pesaro, Fano e Marotta), così come i loro colleghi italiani, in attesa della decisione della Corte di Giustizia europea, chiamata a stabilire, nei prossimi giorni, se le concessioni demaniali marittime debbano o meno essere assoggettate alla direttiva “Servizi” dell’Unione europea, meglio conosciuta come “direttiva Bolkestein”.

Tutto si deciderà in Lussemburgo, sede dell’Alta Corte, dove il via al dibattimento è previsto per domani, giovedì 3 dicembre: “L’organismo – spiega il responsabile provinciale, Antonio Bianchini – sarà chiamato a decidere su tre quesiti, di carattere pregiudiziale, posti dai Tribunali amministrativi regionali di Lombardia e Sardegna: oltre a quello sul rapporto tra Direttiva servizi e concessioni, anche quelli riguardanti la natura o meno di “beni rari” delle stesse concessioni demaniali e la proroga della durata delle concessioni demaniali. Ovvero, se costituiscano una restrizione alla “libertà di stabilimento”.

Cna Balneatori sarà presente nel dibattimento con i propri legali. Lo farà per sostenere che non vi è inerenza della direttiva “Servizi” con le concessioni demaniali marittime, da considerare beni; che proprio tali beni non vanno considerati come “limitati”; che la proroga al 2020 non costituisce lesione della “libertà di stabilimento”.

“Andiamo a questo decisivo confronto – afferma Sabina Cardinali, presidente regionale CNA Balneatori Marche – con ottimi motivi per ritenere che alla fine la spunteremo. La nostra linea vuole uscire da una sorta di referendum sulla semplice proroga, per investire invece la sostanza del problema: ovvero, la natura giuridica stessa delle concessioni. Concessioni che, per poter favorire investimenti da parte delle imprese, hanno bisogno di certezze per quel che concerne la loro durata, che non va più limitata”.

 

2/12/2015