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Manovre a pendolo del Governo

000manovreapendoloA bocce ferme, ovvero non ci fossero provvedimenti legislativi in materia da qui alla fine dell’anno, la pressione fiscale del nostro Paese passerebbe nel 2016 dal 43,7 al 44,2 per cento, per poi crescere ulteriormente l’anno successivo. Ma il governo intende caratterizzare la prossima legge di Stabilità come una nuova tappa del percorso di riduzione del carico di imposte su cittadini e imprese. Il primo passo è naturalmente disinnescare gli aumenti che scatterebbero per Iva e accise in applicazione delle cosiddette “clausole di salvaguardia”, previste dalle scorse manovre per assicurare il rispetto dei vincoli di bilancio.

Nella tabella principale della Nota di aggiornamento al Def è prevista una riga distinta per la pressione fiscale (ovvero il rapporto tra le entrate tributarie e contributive e il Pil) calcolata al netto delle clausole ed anche del bonus 80 euro: ovvero classificando gli effetti di questo provvedimento come minori entrate invece che come maggiori trasferimenti, contabilizzazione richiesta dalle regole Eurostat.
In questi termini la pressione fiscale sarebbe al 43,1 per cento quest’anno e scenderebbe di mezzo punto, al 42,6, nel 2016. Ma l’intenzione del governo è andare ancora più giù. Il quadro tendenziale non comprende infatti le misure che saranno incluse nella legge di Stabilità, a partire dalla cancellazione totale del prelievo fiscale sull’abitazione principale, dell’Imu su fabbricati e terreni agricoli e di quella che grava sui macchinari cosiddetti “imbullonati”. In tutto questi sconti valgono quasi cinque miliardi, il che vuol dire che a parità di altre condizioni la pressione fiscale scenderebbe di altri tre decimali.