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L’ignoranza delle Idee!

000l'ignoranzaPerché l’ignoranza delle idee?, Perché come abbiamo scritto nella pagina di Fermo sulla questione dello spostamento della sede dell’ADE si acceso un dibattito, il solito dibattito, privo delle necessarie premesse metodologiche, tendente sostanzialmente ad allocare un ufficio pubblico con le più svariate motivazioni e nulla più.  Confabitare nella riflessione inviata alla stampa richiamava un metodo “non metodo”, quello di puntare il dito su una soluzione e accostargli una motivazione. Così per qualcuno la sede ideale era l’ex Consorzio Agrario, magari perché era vicino al suo studio tecnico, per altri la sede giusta era l’ex mercato coperto, perché in centro città e funzionale al suo rilancio, ma di quale rilancio si parla non dato sapere. Altri ancora proponevano la sede dei Beni culturali e via di questo passo. Nessuno che si sia chiesto quali sono gli utenti dell’ADE, da dove vengono e in che modo sarebbe stato possibile con questa operazione iniziare un’opera di ricucitura della città di Fermo con il territorio, operazione alla quale non ha posto mano la Provincia, per la quale il coinvolgimento dei Comuni è stato funzionale esclusivamente alla sua sopravvivenza.  Da qui la nostra provocazione nel dire che esiste un filo sottile che lega quanto è successo nel passato e quanto sta accadendo oggi, ma la stampa stenta a coglierne i profili di interesse. Ricordava Confabitare nel pezzo la nascita con il metodo del dito puntato di ben sei zone artigianali, alcune private altre pubbliche, qualcuno ha fatto ammenda rispetto alla frammentazione dei poli produttivi? In un epoca di deliro da “sviluppo economico” si ipotizzò la nascita di un centro agroalimentare a mezza collina, in località San Martino, è rimasta come era prevedibile una cattedrale nel deserto, qualcuno si è mai chiesto perché fu fatta quella scelta contro ogni logica di sviluppo? Nell’abbondanza delle idee Massimo Rossi ex candidato sindaco perora la causa del mercato coperto per la sede dell’ADE, ma da politico navigato dimentica di porsi il problema di quale modello di sviluppo la città deve adottare e sulla base di quale progetto. Ecco allora che ipotecare questo o quell’immobile, di proprietà comunale può essere giusto o sbagliato se non si conosce il futuro ipotizzato per la città.  La “provocazione” di Confabitare partiva dalla consapevolezza dell’assenza a Fermo di un centro direzionale e da questo discende il continuo puntare il dito ad est o ad ovest, su immobili pubblici per questa o quella destinazione, non venendo mai a capo di nulla. Per questo invitavamo il sindaco a farsi carico dell’elaborazione di un progetto complessivo di rilancio della città, di ricucitura con le frazioni e con i paesi del territorio, di rilancio del centro storico e non solo, prendendo lo spunto da alcuni modelli di sviluppo andati in crisi negli ultimi anni. Uno solo ad esempio è quello della grande distribuzione non solo elettronica, ma anche food e non food, con le mega strutture oramai in calo di clienti e redditività, con l’idea di rilanciare i negozi di prossimità in base ad un piano di indirizzo strategico, così che gli abitanti del centro o dei quartieri possano trovare soddisfazione alle loro necessità quotidiane in prossimità delle loro abitazioni. L’Ade come proponeva Confabitare poteva trovare agevolmente collocazione in zona Girola, baricentrica rispetto al territorio, ma soprattutto sarebbe stato uno sprone per gli Enti interessati a sistemare gli assi viari da e per quella zona oramai eletta, anche in questo caso senza una pianificazione pubblica a polo fieristico. Vogliamo continuare su questa strada sappiamo già quali sono le conseguenze, diversamente, come suggerivamo al Sindaco, qualche taglio del nastro in meno e più incontri con la città, con le scuole, con le associazioni. Sa il Sindaco cosa bolle in pentola all’ITI Montani per il rilancio in grande stile del polo tecnico scolastico? Ha esplorato il Sindaco la possibilità di estendere l’esperienza di Nero Giardini con gli Artigianelli ad altre strutture, con altri imprenditori per valorizzare il polo scolastico del Fermano? In quest’ottica il suggerimento di Confabitare di guardare con un angolo maggiore la problematica della sede dell’ADE forse non era del tutto fuori luogo. Le idee sono quelle di ridare centralità e ruolo alla città, utilizzando tutte le opportunità, quindi anche quella di sapere la destinazione della sede ex AFA, perché oggi  un deposito di autobus che serve un bacino di utenti molto ampio ha ancora sede in un’area strategica per lo sviluppo del polo scolastico e non trova adeguata collocazione anch’esso in maniera baricentrica rispetto al bacino di riferimento? Il discorso potrebbe continuare a lungo, sul destino prossimo futuro dell’ex collegio Fontevecchia, oggi che la provincia è declassata, sulla Casina delle Rose, meglio sarebbe definire il”casino delle Rose”. Confabitare propone un tavolo intorno al quale discutere, di tutto, anche del perché dopo un triennio non è ancora dato sapere se Fermo è città ad alta tensione abitativa o meno e tutti gli appelli di Confabitare, volti a far pagare ai cittadini fermani proprietari di immobili il 10% di tasse sugli affitti sono caduti nel vuoto. Sarà il caso Sindaco di metter in agenda qualche appuntamento in più nelle prossime settimane, o è sufficiente la lettura dei giornali?

Ufficio Stampa Confabitare Fermo