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Prysmian ricollocamento con “beffa”?

0004prysmianASCOLI – Il 26 agosto si terrà un incontro sulla vertenza degli operai della Prysmian di Ascoli.
La proprietà si è impeganata a tentare il ricollocamento delle maestranze che non hanno accettato il trasferimento in Lombardia e Campania attraverso un’azienda advisor che avrebbe avuto il compito di fare scouting per cercare imprenditori disposti a reimpiegare i dipendenti Prysmian. E qui arriva la beffa: accettare il percorso del ricollocamento significa perdere l’una tantum, ovvero quei 65.000 euro lordi che l’azienda ha offerto a quanti non abbiano optato per il reimpiego. “Questo significa che anche un lavoro a tempo determinato, – spiega Graziano Bachetti Rsu Cgil – ci farebbe perdere questa somma messa a disposizione dall’azienda, per quanti non accettano di essere ricollocati in altri stabilimenti del gruppo”. Si fa presto a fare i conti: lavorare a tempo, ad esempio per tre mesi, significa rinunciare a un gruzzoletto che potrebbe essere impiegato per avviare una nuova attività o semplicemente per sopravvivere in attesa di un altro impiego.