TARI: MOTIVATO IL VOTO CONTRARIO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE
Per l’ennesima volta i cittadini fermani dovranno pagare 83.000 euro di “multa” per non aver
raggiunto il 65% di differenziata.
Al di là delle chiacchiere l’unico voto contrario alla tariffa della TARI, così come approvata
dall’attuale maggioranza, è stato quello del Movimento Cinque Stelle. Dispiace vedere che il
dibattito politico si svolga solo sui giornali mentre, spesso, durante il consiglio comunale le singole
forze affermino un’idea condivisibile e, in seguito, si smentiscano nei fatti, all’atto del voto.
Addirittura singolare è il fatto che sui giornali siano riportate le posizioni di alcuni consiglieri che
sembrerebbero espresse durante l’ultimo consiglio, come ad esempio quella del capogruppo
Massimo Rossi, mentre di fatto questi era addirittura assente.
Durante il consiglio comunale dello scorso 30 luglio il nostro capogruppo Massimiliano Bartocci ha
motivato il voto contrario partendo dalla relazione presentata dall’assessore competente, in cui si
dichiarava espressamente che la tariffa sarebbe stata calcolata tramite modelli statistici per
l’impossibilità del Comune (o meglio della Asite) di effettuare una raccolta puntuale dei rifiuti, per
gli eccessivi costi che questa comporterebbe.
Non vi è, quindi, nessuna discontinuità con le precedenti amministrazioni che, anche se solo a
livello programmatico, era doveroso aspettarsi.
Numerosi sono stati i dati elencati dal Movimento Cinque Stelle che hanno dimostrato, in modo
inconfutabile, come legare la tariffa alla pesatura della sola indifferenziata prodotta (cosiddetto
secco non riciclabile) sia l’unica strada da percorrere per ridurre le tariffe. Ad esempio, tutta la
provincia di Treviso ha fatto registrare livelli di puntuale che superano l’ 85% e le tariffe sono, in
dieci anni, aumentate del solo 14%, rispetto al 72% di chi ha seguito altri percorsi.
Scandaloso, poi, il fatto che per l’ennesima volta i cittadini fermani siano costretti a dividersi 83.000
euro di “multa” per non aver raggiunto il minimo di raccolta differenziata che è fissato per legge al
65%.
Attribuire la responsabilità alle amministrazioni precedenti è un copione già tristemente noto che ha
portato i cittadini fermani ad avere un livello di tassazione fra i più alti d’Italia, con la Tari, la Tasi e
l’addizionale comunale IRPEF ai livelli massimi. Livelli sostanzialmente confermati anche per
questo anno.
Edmondo Lanteri
Portavoce M5S Fermo