Altidona, mostra fotografica di Romano Folicaldi
………………..se non ci fossero mica stati loro, queste fotografie non le avrei fatte, oh yes!
A tutti quelli che…
Cinque ricordi di Romano Folicaldi
messi in mostra da Pacifico D’Ercoli & C. e da Francesca Folicaldi
Altidona, Galleria Sotto l’Arco
dal 26 luglio al 30 agosto 2015
Inaugurazione: 26 luglio, ore 19
La mostra resterà aperta tutti i giorni (chiusura lunedì) dalle 18,30 alle 22, 30
In questi anni l’Associazione Altidona Belvedere, anima della Fototeca Provinciale di Fermo,
ha promosso più di una iniziativa nelle Scuole con l’obiettivo di giungere a una migliore
integrazione tra la specificità della parola e quella dell’immagine fotografica.
In quest’ottica si è deciso di proporre questa modalità comunicativa nell’appuntamento estivo
che ha fatto di Altidona un punto di convergenza della Fotografia Italiana e Internazionale.
Nonostante lo scarso tempo a disposizione si è cercato di dare un esempio di come, in maniera
abbastanza semplice, ci si potrebbe incamminare per questa strada in cui memoria visiva e il
vissuto della memoria, insieme, potrebbero sortire un risultato più rilevante di quanto non lo
sarebbero se presentati individualmente.
Non sempre la fotografia ha necessità di essere correlata da testi e spiegazioni; anzi in alcuni
degli esempi più famosi della fotografia l’ambiguità fa parte della bellezza e della potenza
evocatrice dell’immagine.
Tra i mille esempi possibili, parte rilevante della fotografia di Henri Cartier-Bresson e di
Robert Capa; ma proprio riferendoci a quest’ultimo viene da riflettere come l’associazione
delle immagini del fotografo ungherese alle parole di George Orwell in “Omaggio alla
Catalogna”, riferentesi entrambe a medesimi episodi della Guerra di Spagna, potenzino
vicendevolmente l’informazione e l’emozione che suscitano.
La mostra si articola in una serie di ricordi in cui, sia pure più modestamente, le parole e le
immagini strutturano, anche emotivamente, il mondo della memoria non solo di chi è stato
partecipe degli episodi visibili in mostra ma, auspicabilmente, condividendola con il
Visitatore.
I luoghi in cui questi episodi si svolgono sono le Valli di Comacchio, Venezia, Macerata e
Fermo, luoghi che non sono solo lo sfondo ma partecipano essi stessi alla costruzione di un
ricordo, di una storia, essendone elementi indispensabili.
Romano Folicaldi (Fermo, 1931) si avvicina alla fotografia all’inizio degli anni ’60. Nello stesso
periodo entra in contatto con il Centro per la Cultura della Fotografia dell’amico Luigi Crocenzi.
Predilige fotografare le persone al lavoro e nella quotidianità. Per lui la fotografia rappresenta
un documento del passato “…verso cui si cerca di gettare un ponte all’ indietro…”.
Nel 2011 è insignito del Premio Friuli Fotografia riconoscimento assegnato ai più importanti
nomi della fotografia italiana.
Numerose sue opere sono state pubblicate su quotidiani e riviste nazionali. Espone a Roma,
Milano, Fermo e Macerata.
Noto non solo per la sua lunga attività di medico e di fotografo, Romano Folicaldi si è dedicato
per anni insieme ai figli Francesca e Giorgio alla ricerca e alla interpretazione dei testi classici
della matematica al fine di ricostruire i modelli della Geometria solida, che forti attinenze hanno
avuto con la Filosofia, l’Arte, la Scienza e ovviamente l’Architettura. Si tratta di una collezione
unica nel suo genere di solidi di diverse dimensioni in legno e plexiglass esposti in diverse città
italiane e recentemente a Reggio Emilia nella mostra “PIERO DELLA FRANCESCA. Il disegno tra
arte e scienza”.