M5s: CONSORZIO DI BONIFICA, UNA STORIA INFINITA
Il consigliere regionale del Movimento5 Stelle interviene in merito alla lettera
recapitata a molti cittadini marchigiani con relativo bollettino di pagamento.
L’impegno per arrivare ad una riorganizzazione generale del settore.
Consorzi di Bonifica al centro dell’attenzione del Movimento 5 Stelle, in relazione ad una lettera
che molti cittadini marchigiani si sono visti recapitare, accompagnata da bollettino di pagamento.
Il consigliere regionale Peppino Giorgini fa presente che nella stessa lettera si parla, tra le altre cose,
“dell’attività del nuovo Consorzio, nuovo perché nato dall’accorpamento dei diversi consorzi di
bonifica che esistevano nelle Marche, volta a ridurre i dissesti idrogeologici. Peccato che proprio
del dissesto idrogeologico se ne occupino già diversi enti pubblici, tra cui il Genio Civile”.
“La tutela idrogeologica – prosegue il consigliere regionale – è già interamente finanziata dalla
fiscalità generale e a nessun titolo può essere richiesto un ulteriore contributo al cittadino, neanche
al fine di mantenere in essere soggetti chiamati ad intervenire operativamente su questa materia. Nel
nostro territorio non si è mai percepita una presenza operativa del Consorzio riferita alla tutela
idrogeologica”.
Partendo dalla normativa vigente Giorgini, ricorda che “in questi anni molti cittadini hanno fatto
ricorso contro questo contributo e hanno vinto. I Consorzi, tenendo conto delle decisioni delle
Commissioni Tributarie,dovrebbero adottare dei correttivi. Invece insistono a mandare richieste di
pagamento del contributo anche a cittadini che probabilmente non sono tenuti a pagare La sentenza
654/2012 della Cassazione stabilisce che i proprietari degli immobili siti nel comprensorio
concorrano alle spese relative alle opere consortili solo se i beni di loro proprietà traggano beneficio
dalle opere. L’utilità, poi, dev’essere diretta e specifica, strettamente connessa all’immobile e tale
da incrementarne il valore, non essendo sufficiente un vantaggio che costituisca mero riflesso
dell’inclusione del bene nel comprensorio di bonifica”.
Infine, il consigliere del Movimento 5 Stelle evidenzia che “al consorzio, ente impositore, spetta
l’onere di dimostrare l’esistenza di un vantaggio per il proprietario del bene, poiché è l’ente
pubblico che fa valere la pretesa esecutoria. Secondo il recente orientamento giurisprudenziale in
merito, deve essere data la prova dal consorzio, in via preventiva, che i beni sottoposti a
contribuzione godono di benefici fondiari concreti. In mancanza di questa prova, il contributo
consortile non è dovuto.
“Il Movimento 5 Stelle in Regione – fa sapere Giorgini – si farà carico affinché l’amministrazione
regionale si adoperi, da un lato a far cessare questa anomala situazione, e dall’altro a riordinare una
volta per tutte la macchina regionale, affinché vengano soppressi gli enti che appesantiscono il
proprio assetto burocratico e finanziario. Non è più possibile, vista soprattutto la grave depressione
economica che sta vivendo l’Italia, che venga chiesto ai cittadini di sostenere una miriade di Enti, a
volte inutili, spesso con competenze sovrapposte.”