IL MIO, IL NOSTRO 25 APRILE
Da cittadino – e negli ultimi anni da Presidente della Provincia – ho sempre partecipato con
trasporto alle iniziative legate alla Liberazione.
Il 25 Aprile 1945 ha segnato, in maniera indelebile, la storia del nostro Paese. Una data che
rappresenta tutte quelle donne e quegli uomini che hanno resistito alla violenza nazifascista, al
delirio che ha caratterizzato la prima metà del Novecento, a pagine tra le più buie e
drammatiche della storia dell’intera umanità.
Il Fermano, in particolare, ha saputo dare uno straordinario contributo in termini di resistenza
civile, con decine di famiglie che hanno salvato prigionieri alleati ed ebrei.
La scelta di creare all’interno della vecchia stazione ferroviaria di Servigliano (proprio di fronte
all’area dell’ex campo di concentramento) una Casa della Memoria che fungesse da centro di
documentazione sulla Shoah e sul razzismo aveva e ha l’obiettivo di non disperdere
quell’enorme patrimonio umano e culturale che, grazie al sacrificio ed all’impegno di molti,
siamo riusciti a conquistare e che oggi abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni.
Questo 70° anniversario della Liberazione è anche l’occasione per ricordare un uomo come
Sandro Pertini, che quel lontano 25 Aprile era in piazza a gridare la voglia di riscatto di un’Italia
stanca di violenze e soprusi. Un uomo che durante il suo settennato come Presidente della
Repubblica non ha mai smesso, anche per un solo giorno, di richiamarci all’importanza di valori
imprescindibili come la libertà e la democrazia.