PORTO ANCONA: SCATTA LA PROTESTA, VENERDI 6 MARZO SCIOPERO DEI LAVORATORI DELLO SCALO DORICO
Venerdì 6 marzo, i lavoratori del porto di Ancona, delle imprese ex art. 16,17,18, della
Autorità portuale e dei Servizi Tecnico Nautici, scenderanno in sciopero per protestare
contro i provvedimenti del governo sulla riforma della legge 84/94, che ha visto esclusi i
rappresentati dei lavoratori da ogni discussione e contro l’introduzione di norme liberiste ,
che seppure stralciate dal ddl concorrenza, sono ancora presenti nella discussione per la
riforma del settore. Tali norme, infatti, non farebbero altro che avere effetti degenerativi
sulle tutele sulla sicurezza e sulla qualità del lavoro intaccando il sistema regolato
presente nei nostri scali. Lo sciopero è per l’intera giornata e saranno garantiti solo i
servizi essenziali. Nel porto di Ancona, sono impegnate attualmente 32 imprese nelle
attività dirette, e 69 nell’indotto oltre al trasporto su strada, che occupano circa 3500
lavoratori.
Se, fino ad oggi, il sistema portuale ha retto in questi anni di crisi, ciò è dovuto all’assetto
tracciato dalla L.84/94 e quindi alla distinzione dei “mercati” di riferimento delle imprese
ex. Artt. 16, 17 e 18, ovvero all’alta specializzazione del lavoro che ne deriva, alla
conseguente sicurezza del lavoro e a quella della navigazione garantita dai sevizi tecnico
nautici. Gli equilibri raggiunti in oltre venti anni di applicazione della legge possono, a
nostro avviso, essere consolidati solo attraverso un percorso di riforma partecipato da tutte
le parti sociali e con il coinvolgimento del Parlamento. Inoltre occorre riaffermare il ruolo
pubblicistico delle Autorità Portuali, oggi ancora sotto attacco, e ridare dignità ai dipendenti
di questi enti, che continuano a subire ingiustamente gli effetti del D.L. 78/10. Queste sono
in sintesi le ragioni dello sciopero del prossimo 6 marzo.
p. Le Segreterie Regionali Marche
FILT CGIL FIT CISL UILTRASPORTI
Maurizio Amadori Roberto Ascani Giorgio Andreani