Il M5s prova a vincere nelle Marche con Maggi
”Non abbiamo tessere di altri partiti né condanne, neppure in primo grado – spiega Maggi, 68 anni, professionista della comunicazione, presentando la squadra -, e non siamo portatori di conflitti di interesse con l’ente Regione. Se saremo eletti abbiamo sottoscritto l’impegno a percepire un’indennità mensile di 2.500 euro e a dimetterci se non dovessimo più condividere i principi del Movimento”. Sponda e rete sono i 72 consiglieri comunali di M5S nelle Marche, quelli ”che fanno il lavoro di ogni giorno, spesso oscuro e faticoso”. ”Onestà e trasparenza” i pre-requisiti per la scelta dei candidati, ”al contrario degli altri partiti, in cui è in corso una battaglia invereconda per la poltrona, e tutti sgomitano per essere messi in lista. Compresi gli indagati per la gestione dei fondi del Consiglio regionale, ai quali abbiamo chiesto, inascoltati, di rinunciare a candidarsi”. Il programma di legislatura dettagliato verrà sottoposto presto agli attivisti e ai cittadini, ma i filoni sono quelli della tutela del lavoro nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, della salute come diritto inalienabile, e della valorizzazione di cultura, turismo e ambiente. M5s contesta ”i tagli orizzontali” operati dalla giunta regionale uscente ”sulla pelle dei più disagiati”, e il sostegno ”garantito alle grandi imprese a scapito delle piccole, a partire dal settore del ‘bianco’, che vediamo che fine ha fatto”.
Alessandro Cascini, candidato di Pesaro, parla di filiera corta e microcredito, e di possibili misure di carattere regionale sulla falsariga del reddito di cittadinanza, uno dei capisaldi del programma nazionale di M5S. Gabriele Santarelli, di Fabriano, pone l’accento sulla difesa dei presidi sanitari territoriali, per frenare la deriva verso la privatizzazione della sanità. I risparmi, osserva, si possono fare partendo dalla spesa per i dirigenti, e le liste di attesa si riducono facendo lavorare i macchinari più a lungo. Quanto al futuro del presidio pediatrico Salesi di Ancona, secondo Maggi oggetto di ”una battaglia tutta interna al Pd”, l’ospedale non può restare dov’è ma deve poter contare su una struttura propria e ”a parte rispetto a Torrette”. Di rispetto rigoroso delle leggi ambientali già esistenti parlano Romina Pergolesi e Sandro Bisogni (che dice ”no” agli inceneritori). La campagna elettorale dei pentastellati è finanziata in autotassazione: sono attesi Beppe Grillo e Luigi Di Maio.