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PORTO DI ANCONA: E’ MOBILITAZIONE CONTRO LE MISURE DEL GOVERNO

00portodianconaPorto di Ancona, scatta la mobilitazione. Nei giorni scorsi,

l’assemblea dei lavoratori ha approvato un odg in cui si

protesta contro le nuove norme in via di approvazione dal

Governo e cioè quelle relative al cosiddetto “Sblocca Italia”

e al disegno di legge in “Materia di concorrenza” in corso di

elaborazione al Mise. Di qui, lo stato di agitazione promosso

dalla Filt Cgil e dalla Fit Cisl.

In particolare, la Filt Cgil, la Fit Cisl e i lavoratori sono

preoccupati per due motivi. Il primo riguarda il fatto che sul

porto di Ancona non si dice nulla nelle linee guida presentate

dal ministro Lupi agli stati generali della portualità e

logistica: si tratta di un documento molto generico.

Quindi, la preoccupazione riguarda il documento che sta

elaborando il Mise sulle liberalizzazioni, che, per i porti

e soprattutto per quello dorico, significa la completa

deregolamentazione delle autorizzazioni e, in particolare,del

lavoro, rompendo così una “pax” sociale che va avanti da 20

anni. Il tutto introducendo una serie di norme che mettono in

serio pericolo sia il lavoro sia la sicurezza.

Peraltro, tra gli effetti delle misure del Governo, c’è

il rischio del posto di lavoro per diverse centinaia di

lavoratori in tutta Italia, impegnati nella fornitura del lavoro

temporaneo, viene abolito il contratto nazionale dei portuali

e si legittima un modello che favorisce la penetrazione della

criminalità organizzata, delle false cooperative e delle finte

imprese che cambiano ragione sociale ogni sei mesi.

Per questo, l’assemblea dei lavoratori portuali di Ancona ha

dato mandato ai sindacati di promuovere tutte le iniziative

necessarie per impedire la privatizzazione selvaggia dei porti,

l’attacco alle condizioni di vita, la diminuzione dei livelli di

sicurezza e di lavoro dei portuali, delle imprese e dei servizi

tecnico-nautici.