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Noi Italiani ……. nome e simbolo depositati il 16 gennaio

00noiTanto tuonò che piovve! Verrebbe da dire difronte alla notizia riportata dall’Espresso sul deposito presso l’ufficio brevetti e marchi del Mise del simbolo del nuovo movimento ideato da Diego Della Valle. Da tempo l’imprenditore elpidiense disilluso dalla politica e a maggior ragione dal premier  Renzi per le innumerevoli promesse fatte e non mantenute, aveva manifestato pubblicamente in interviste e partecipazioni a trasmissioni televisive il suo pensiero e la necessità di scelte coerenti e rapide per fermare il declino del Paese. Eppure su una possibile discesa in campo si nutrivano e si nutrono non pochi dubbi, rafforzati da alcuni elementi di fatto presenti nella vita politica del nostro Paese. In primo luogo Della Valle ha sempre auspicato un ritorno a breve alle urne e questo non è certo un punto a favore di una nuova formazione politica o di un movimento che ha necessità di radicarsi sul territorio. In secondo luogo occorre analizzare attentamente l’area di riferimento ideale di “Noi Italiani”, pur non avendo riscontri diretti per quanto conosciamo dell’imprenditore elpidiense questa dovrebbe essere un area di centro sinistra moderato, in grado di attrarre i consensi degli italiani “per bene”, imprenditori, artigiani e una classe media che non esiste quasi più.  Inoltre quel terreno politico è assai presidiato e in caso di elezioni anticipate non è dato vedere una modifica sostanziale degli equilibri attuali, anche se spostamenti intorno al 5% in quell’area sono sempre possibili. Terzo elemento da non sottovalutare è la norma sul finanziamento dei partiti o movimenti politici, Della Valle avrà necessità di un certo numero di sottoscrittori di quote sensibili per poter  organizzare al meglio una eventuale tornata elettorale e consentire una ordinata crescita organizzativa della formazione. Quarto e non trascurabile questione attiene alla selezione della classe dirigente e alla possibilità che questa rappresenti effettivamente una svolta autentica, per etica, cultura, capacità, incisività, coerenza, rispetto al panorama attuale, non dimentichiamo di essere in Italia e le migliori intenzioni sono spesso naufragate in mari procellosi. L’esperienza del M5s insegna qualcosa? Buona fortuna a Diego perché dovrà far fronte al fuoco di sbarramento di amici e avversari, Lui coscienza critica di ogni esecutivo deve mettere in conto delusioni e amarezze, anche se per l’amore del proprio Paese a volte ne vale la pena.

ARES