Quantitative easing potrà funzionare?
Il coraggio e la statura di M. Draghi hanno avuto la meglio nella battaglia per l’operazione di acquisto di titoli del debito dei paesi dell’eurozona. Draghi si appresta ad acquistare a tranche da 60 mld al mese, a partire dal mese di marzo qualcosa come 1140 mld di titoli del debito pubblico. Cosa potrà succedere? Intanto è necessario un primo avvertimento al nostro Paese. I nostri titoli del debito attualmente hanno un rating di un grado superiore ai titoli spazzatura, per cui è necessario non solo confermare quel rating, ma se possibile migliorarlo, altrimenti la BCE non potrebbe acquistare più i nostri titoli. Inoltre sono necessarie alcune condizioni affinché la manovra coraggiosa e potente di Draghi dipani i suoi effetti: il taglio della spesa pubblica e quindi di conseguenza del debito pubblico, la riforma e la semplificazione della burocrazia amministrativa, un atteggiamento positivo delle banche, ora oberate da sensibili sofferenze, perché riavviino una coerente politica creditizia a favore di famiglie ed imprese, un sistema politico amministrativo efficiente e trasparente. Solo in questo modo potrebbero ripartire gli investimenti, crescere l’occupazione, riavviarsi il mercato immobiliare e fare un salto di qualità l’imprenditorialità edilizia e manifatturiera in crisi da anni. Purtroppo il nostro Paese attraversa una fase controversa e nervosa, con il rischio che lo sforzo di Draghi si perda come di consueto nella sciatteria, quando non nell’interesse privato, negli egoismi e nei meccanismi rigidi e corrosivi di un sistema difficile da riformare.
ARES