Forse è la volta buona? Tanto non ci sono più risorse!
Due mesi. E poi si potrà entrare nel vivo di una delle riforme più importanti e complesse all’ordine del giorno: quella delle Regioni. Entro sessanta giorni, infatti, il governo riceverà la relazione della Commissione tecnica appena costituita per definire il perimetro della riforma. Scontato dire: riduciamo le Regioni. Già, ma come? Accorpiamo le più piccole a quelle più grandi? Oppure creiamo le Macroregioni che un tempo piacevano alla Lega? Ancora: che ne facciamo delle cinque (che poi sono sei considerando separatamente, Roma città metropolitana e le isole). Forse, complice la oramai conclamata assenza di risorse si potrebbe arrivare in tempi brevi ad un progetto condiviso di riordino, che preveda anche obbligatoriamente l’unione dei comuni più piccoli e la riduzione di tutte le consigliature, benché a costo zero, così come dovranno essere ridotti di numero consiglieri e assessori regionali. Tanto per cambiare sarà pure necessario un ripensamento su quanto approvato su imput del governatore Spacca nelle Marche, per cui gli assessori nella prossima legislatura potrebbero essere tutti esterni, così da far ancora lievitare la spesa. E’ ora di farla finita governatore!