Tentato furto alla Crognaletti autolinee
Jesi. Tentato furto l’altra notte in via Staffolo, al deposito degli autobus delle Autolinee Crognaletti. Secondo una prima ricostruzione della polizia, che indaga sull’accaduto, ignoti sono riusciti ad entrare dalla finestra. Nessun segno di effrazione, forse ladri esperti che però hanno dovuto fare i conti con il sistema di allarme che ha funzionato alla perfezione. Erano le 23.45 quando il meccanismo ha rilevato la presenza di estranei all’interno del deposito costringendoli a scappare via a mani vuote.
Sul posto si è precipitata una volate della polizia del Commissariato, collegato con il sistema d’allarme, per i rilievi del caso e i proprietari che hanno constatato l’accaduto. L’ipotesi più plausibile è che i ladri abbiano approfittato del buio per entrare in azione, forzare una finestra senza lasciare traccia ed entrare per rubare. Al vaglio degli inquirenti le immagini della videosorveglianza che potrebbero essere fondamentali per le indagini. Fotogrammi preziosi messi a disposizione degli agenti per aiutarli a far luce sull’accaduto. Una ventincinquina circa i mezzi custoditi nel deposito, circondato da una massiccia cancellata e sorvegliato da videocamere a circuito chiuso.
Difficile immaginare un furto di autobus, eppure la scorsa estate ignoti erano riusciti a far sparire dalla rimessa di via Staffolo un granturismo extralusso superaccessoriato del valore di 400mila euro. Un mezzo imponente e moderno dotato di una selleria speciale, in pelle e radica realizzata in occasione della promozione in Serie A della Sicc Aurora Basket nel 2001. La selleria venne recuperata e installata sul Serie 3 Setra grigio con le scritte blu di fianco. Un colosso letteralmente sparito nel nulla: nonostante fossero stati bloccati porti, interporti e aeroporti i ladri erano riusciti a portarsi via il pullman. Un furto bizzarro e perfettamente riuscito. L’ipotesi è che venerdì sera i ladri abbiano cercato di mettere a segno un colpo simile, nel deposito infatti solo custoditi solo gli autobus che le Autolinee usano per le tratte del trasporto pubblico locale.
Probabilmente l’idea era quella di prelevare il mezzo, nasconderlo da qualche parte per smontarlo pezzo per pezzo in modo da varcare il confine senza problemi e rivenderlo all’esterno, in paesi come la Slovenia e la Romania piazzandolo sul mercato nero dei pezzi di ricambio. È stato il primo furto in 130 anni di storia delle Autolinee. Un colpo studiato nel dettaglio e perfettamente riuscito. Chi l’ha commesso sapeva bene dove mettere le mani, a differenza del tentato colpo dell’altra sera sventato dal sistema di allarme. Gli agenti del commissariato di polizia indagano nel più stretto riserbo.