Anno nuovo, tasse e rincari in arrivo
Il 2015 registrerà, sul fronte fiscale, una serie di rincari. Secondo la Cgia di Mestre, i più penalizzati saranno gli automobilisti, le categorie professionali che quotidianamente utilizzano l’auto o il camion (taxisti, agenti di commercio, autotrasportatori) e, soprattutto, i lavoratori autonomi iscritti alla sezione separata dell’Inps (freelance). Sono ben 12 le “voci” toccate dagli aumenti: dall’acqua al pellet. Accanto alla conferma del bonus Irpef, alla riduzione dell’Irap per le imprese e alla cancellazione dei contributi Inps a carico delle imprese per i neoassunti a tempo indeterminato, dal primo gennaio 2015 scatteranno anche una serie di aumenti che interesseranno tutti gli italiani.
Dalla benzina al pellet – Per la Cgia sono 12 le voci su cui il fisco andrà ad intervenire con aumenti. Eccoli:
– acqua potabile;
– benzina e gasolio per autotrazione;
– multe per violazione del codice della strada;
– tasse automobilistiche dovute anche per gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico;
– pedaggi autostradali;
– contributi previdenziali per artigiani e commercianti;
– contributi previdenziali gestione separata Inps;
– birra e prodotti alcolici
– tassazione dei fondi pensione;
– tassazione sulla rivalutazione del Tfr;
– riduzione esenzioni sui capitali percepiti in caso di morte in presenza di assicurazione sulla vita;
– Iva per l’acquisto del pellet.
“I soggetti interessati da questi aumenti – fa notare il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – saranno in particolar modo gli automobilisti e tutte le categorie professionali che utilizzano quotidianamente un’auto o un camion, come i taxisti, gli agenti di commercio, gli autonoleggiatori o gli autotrasportatori. Oltre all’aumento del costo del carburante, dal primo gennaio scatteranno il ritocco delle sanzioni in caso di violazione del codice della strada, il probabile aumento medio dei pedaggi autostradali fino all’1,5% e le tasse per le auto/moto storiche. Ma coloro che subiranno gli aumenti più preoccupanti saranno le partite Iva iscritte alla sezione separata dell’Inps. Per questi freelance l’aliquota passerà dal 27,72 al 30,72%”.
Chi sono questi lavoratori autonomi? Formatori, ricercatori, informatici, creativi e altre categorie di consulenti, generalmente operanti al di fuori di ordini e albi professionali, che lavorano per imprese o enti della Pubblica Amministrazione.
Secondo Bortolussi, comunque, per uscire dalla crisi è necessario rilanciare i consumi interni. “Sebbene sia stato confermato il bonus Irpef per i redditi medio-bassi e le bollette di luce e gas siano destinate a subire una leggera flessione, nel 2015 – spiega – i consumi delle famiglie continueranno a ristagnare, attestandosi, secondo le previsioni, attorno ad un modesto +0,6%. Seppur in aumento rispetto agli ultimi anni, con questi livelli di crescita torneremo alla situazione pre-crisi solo fra 10-12 anni. Se vogliamo uscire da questa fase di depressione dobbiamo assolutamente rilanciare la domanda interna attraverso un ripresa degli investimenti, una riduzione del carico fiscale e un conseguente incremento degli impieghi a favore delle famiglie e delle piccole imprese. Le decisioni economiche prese in questi ultimi mesi vanno nella direzione giusta, ma sono ancora troppo timide. Con un tasso di disoccupazione che nel 2015 è destinato a sfiorare il 13% non abbiamo alternative: dobbiamo ridare slancio ai consumi interni”.