Legge di stabilità approvata! Dipendenti Provincie salvi
Nessuno perderà il posto di lavoro. E già questa è una buona notizia! Hanno continuato a ripeterlo per tutta la giornata di ieri ministri e sottosegretari. Ma le loro rassicurazioni non sono servite a fermare la protesta nelle città italiane, dove i dipendenti hanno proseguito l’occupazione delle sedi provinciali per protestare contro l’emendamento alla legge di Stabilità che avvia 20 mila di loro – pur se con tempi dilatati – sul percorso della mobilità.
Si attendeva dal maxi-emendamento governativo non certo una retromarcia, ma qualche garanzia in più. Il testo è stato ripresentato nella stessa versione già inviata in commissione, con un’unica importante precisazione: la data del 31 dicembre 2016 indicata esplicitamente come spartiacque tra la fase di due anni in cui i lavoratori delle Province dovranno essere trasferiti presso gli altri uffici pubblici, e i successivi due anni nei quali – in mancanza di un effettivo ricollocamento – sarà applicata la procedura prevista dal decreto legislativo 165 del 2001, ossia la messa in disponibilità all’80 per cento dello stipendio che si conclude con la risoluzione del rapporto di lavoro. Dunque passeranno quattro anni prima che si possa arrivare – sulla carta – ad un effettivo licenziamento; anzi qualcosa di più perché gli ulteriori mesi previsti dalle procedure portano il termine ultimo al 30 aprile del 2019.