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Manifattura Tabacchi di Chiaravalle, arresti per contrabbando

00manifatturaANCONA – Esportazione illegale di sigarette: nei guai i vertici della Manifattura Italiana Tabacchi di Chiaravalle, produttrice dell’omonimo marchio. Il direttore generale, il responsabile dei rapporti con i clienti esteri, ed altre quattro persone (tra cui autisti dei camion che effettuavano i trasporti) sono stati arrestati nell’ambito di un’inchiesta del Gico della Guardia di finanza di Ancona per un traffico internazionale di sigarette di contrabbando da 100 milioni di euro.
L’indagine è partita dalla Polonia, dove è partita la segnalazione, dove ci si è accorti che il carico di sigarette (di marca “821”, “EM@AIL” e “Parioli”) era molto più esiguo di quanto dichiarato nella distinta di carico. Si è poi scoperto che le sigarette, che circolavano in regime di sospensione d’imposta in quanto dirette formalmente a paesi extra Ue, finivano invece per alimentare il mercato europeo del contrabbando. In pratica i carichi non arrivavano mai in Ucraina e Moldavia, ma restavano nell’ambito dell’Ue per alimentare il commercio clandestino. Secondo la Finanza si tratta di un complesso meccanismo criminale creato e guidato dall’amministra delegato della Mit Chiaravalle, che avrebbe permesso di commercializzare sigarette per 100 milioni, evadendo circa 73 milioni di tasse, tramite la vendita illegale di oltre 500 tonnellate di sigarette. Ed è proprio questa cifra che hanno raggiunto i sequestri a carico degli accusati. è stato infatti chiesto il sequestro preventivo di beni riconducibili alla Mit Chiaravalle per 73.300.264,30 euro.