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Le teche di Daca Vetrina D’Autore per la Sindone di Arquata Del Tronto.

00dacaLa Sindone di Arquata del Tronto (AP) è una delle reliquie di maggior importanza nel panorama

marchigiano in quanto non è una copia ma un estratto dall’originale. Su una pergamena, di cui

dispone lo studioso e ricercatore Don Adalberto Bucciarelli, datata 1° Maggio 1655, si dice che su

petizione del vescovo Giovanni Paolo Bucciarelli ed alla presenza di una commissione

appositamente incaricata, un lenzuolo di lino di eguale misura è stato fatto combaciare con il

lenzuolo della Sacra Sindone e che, a seguito di questa operazione, è rimasta impressa l’immagine

del tutto simile all’originale.

Nel corso del 2014 il telo sindonico è stato messo in sicurezza ed è stato attivato un progetto di

intervento conservativo sullo stesso. Sono state inoltre avviate importanti collaborazioni con gli

scienziati del Centro Ricerche ENEA di Frascati (RM) e del CNR che hanno mostrato interesse per

questa preziosa copia della Sindone, l’unica al mondo, fra quelle esistenti, a recare impressa la

dicitura “Extractum ab Originali”.

Daca Vetrina D’Autore, brand di Tre Elle srl di Fermo, nelle Marche, chiamata dall’ Ass. UCID di

Ascoli Piceno, ha realizzato una prima teca temporanea, un pezzo unico realizzato ad hoc, che ha

permesso al CNR di realizzare le analisi di misurazione sulla tela. Si tratta infatti di una struttura

ingegneristica protetta con alluminio che, grazie alla tecnologia di ribaltamento, può essere posta sia

in senso verticale che orizzontale.

Dalle analisi sull’estratto della Sindone di Arquata condotte dal professor Paolo Di Lazzaro –

Senior Researcher dell’ENEA Centro di Ricerca di Frascati – è emerso che nella tela sono presenti

delle tracce di sangue vero mescolate con il pigmento del periodo. Non si riesce a capire la natura

dei pigmenti, dunque l’analisi scientifica inevitabilmente si ferma, in quanto le risposte le può dare

solo la fede. Daca ha realizzato anche una seconda struttura per proteggere il sacro lenzuolo,

attualmente conservato nella chiesa di San Francesco a Borgo di Arquata, al quale è stato conferito

lo status di “reliquia” a tutti gli effetti. In conclusione, Daca è orgogliosa di aver partecipato ad

un’opera così importante che dà libertà di interpretazione sul significato più profondo della Sindone

di Arquata.