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one di visitatori nei luoghi nascosti del Teatro Pergolesi di Jesi

006jesipergolPienone di  visitatori al Teatro Pergolesi di Jesi, domenica 23 novembre per la “Domenica del Teatro”: a fare da “ciceroni” negli spazi nascosti del Teatro erano le maestranze del Teatro Pergolesi. A sorpresa i flash mob del Coro Polifonico “David” Brunori di Maiolati Spontini.

Grande successo e pienone di visitatori al Teatro Pergolesi di Jesi, ieri mattina (domenica 23 novembre) per la “Domenica del Teatro”, l’iniziativa della Fondazione Pergolesi Spontini che in occasione della “Vallesina Marathon” ha aperto al pubblico anche gli spazi “nascosti” del teatro del 1798, mostrando per una mattina il “dietro le quinte” e gli spazi tecnici normalmente riservate ai soli addetti ai lavori.

Per mezza giornata, dalle ore 9 alle ore 13, il Teatro Pergolesi si è totalmente aperto ed ha accolto adulti e bambini, organizzati per piccoli gruppi di 15 persone per ciascuna visita della durata di circa 45 minuti. Ed è stato il pienone, non solo di visite ma anche di commenti entusiastici e di apprezzamenti per l’iniziativa che ha inteso raccontare non solo le bellezze del Teatro ma soprattutto il “dietro le quinte” di un luogo sede ininterrotta di attività teatrale dal 1798, e storicamente vocato alla produzione lirica. A fare da ciceroni nell’inconsueto percorso erano dunque alcune delle maestranze tecniche della 47esima Stagione Lirica di Tradizione e del XIV Festival Pergolesi Spontini, un macchinista teatrale (Marco Gagliardini), un elettricista (Simone Caproli) e due sarte (Roberta Fratini e Giulia Pacci), che hanno illustrato i luoghi, le dotazioni tecniche e le caratteristiche del loro mestiere. Accompagnavano i visitatori inoltre Antonella Bonanni e Raffaella Murdolo della Fondazione Pergolesi Spontini, e le “maschere” ovvero il personale di sala della Stagione Lirica; in biglietteria ad organizzare i visitatori per piccoli gruppi era Katia Giglioni.

La visita del Teatro Pergolesi è iniziata dal Foyer (Sale Spontiniane) e dalle Sale Pergolesiane dove sono conservati i documenti relativi alla vita e alle opere di Giovanni Battista Pergolesi e di Gaspare Spontini. I visitatori hanno poi potuto calpestare le assi del palcoscenico e guardare la sala teatrale da un’altra prospettiva. Di seguito sono stati accompagnati nella sartoria dove vengono realizzati  costumi di scena e dove sono custoditi quelli di alcune produzioni liriche della Fondazione Pergolesi Spontini. Da qui sono andati in quello che è il regno dei macchinisti: il ballatoio a 11 metri sopra il palco e la graticcia dove si trovano i due grandi argani a botte della fine del 1700. In questo viaggio nel gioiello jesino  della lirica non sono mancate le sorprese come il flash mob del Coro Polifonico “David” Brunori di Moie di Maiolati Spontini, che ha intonato per la gioia dei visitatori le note del “Va, pensiero” dal Nabucco di Verdi sotto la direzione del M° Francesco Pesaresi.

 

 

Ufficio stampa Fondazione Pergolesi Spontini: Anna Dalponte – Simona Marini