ACQUA POTABILE NEI CONDOMINI , LE RESPONSABILITA’ DELL’AMMINISTRATORE
ACQUA POTABILE NEI CONDOMINI , LE RESPONSABILITA’ DELL’AMMINISTRATORE
L’acqua potabile è una risorsa naturale primaria destinata al consumo UMANO senza la quale non si potrebbe sopravvivere.
Il D.Lgs. 31/2001, e successive modificazioni e integrazioni è il riferimento normativo italiano che, recependo la Direttiva Europea 98/83/CE,[1] disciplina il campo delle acque potabili e definisce anche i parametri analitici ai quali un’acqua deve sottostare per potere essere definita potabile.
Il d.lgs. 2/2/2002 n. 27 (pubblicato sulla G.U. n. 58 del 9/3/2002) estende all’amministratore del condominio la responsabilità della igiene dell’acqua somministrata nel condominio dal punto di consegna da parte del pubblico distributore fino al rubinetto. Inoltre anche nei suoi confronti è stabilito (art. 15) il termine del 25/12/2003 per adeguare la qualità delle acque destinate al consumo umano ai valori di parametro dell’allegato I del d.lgs. n. 31/2001: “ il gestore del servizio idrico integrato è anche chiunque fornisca acqua a terzi attraverso impianti idrici autonomi o cisterne, fisse o mobili “(art. 2, comma primo, lettera c). Nei casi in cui i parametri dell’acqua che fuoriesce dai rubinetti non siano entro i limiti di legge, seppure al punto di consegna questi vengano rispettati, la ASL di competenza territoriale potrà imporre, ai fini della tutela della salute pubblica, l’esecuzione di interventi finalizzati a migliorare la qualità dell’acqua erogata e ripristinare i parametri imposti dalla legge. In tali casi sono anche previste sanzioni a carico dell’amministratore
Per la valutazione della qualità dell’acqua di un condominio comunemente viene consigliato almeno un prelievo a piano terra ed uno nell’ultimo piano per avere un quadro più corretto della qualità dell’acqua erogata, ed eventualmente individuare il punto dell’impianto che determina una contaminazione, chimica o microbiologica. Detto questo, l’amministratore di condominio ha la responsabilità della qualità dell’acqua erogata ma non un obbligo esplicito di analisi periodica. Chiaramente al fine di garantire la salubrità dell’acqua un’analisi chimica e microbiologica andrà eseguita, ma la frequenza e periodicità non sono definite per legge, come invece richiesto per la gestione degli acquedotti, senza però eliminare la responsabilità che tali soggetti hanno in merito alla garanzia della qualità dell’acqua distribuita nell’edificio da loro amministrato, con relative sanzioni nel caso in cui si verificassero episodi di malessere causati da una cattiva gestione degli impianti o cisterne dell’acqua.
Questa normativa non è stata recepita dalla maggior parte degli amministratori professionisti i quali non eseguono le analisi presso i loro condomini costretti anche da una situazione economica generale che ostacola o rende comunque difficile l’approvazione in bilancio di una spesa extra. Oltre a ciò tuttavia va denunciata anche una totale assenza di informazione e di preparazione professionale e a farne le spese sono gli stessi condomini i quali ne possono avere un grave danno per la loro salute.
L’argomento dell’acqua non è semplice da trattare anche perché ci sono interessi economici MOLTO importanti e una certa informazione potrebbe essere “scomoda” e sfavorire le grandi società multinazionali che invece ne fanno un business da anni.
I cittadini dovrebbero essere messi al corrente invece, che l’acqua che arriva nei loro rubinetti se filtrata con sistemi “CERTIFICATI” hanno GRANDISSIMI VANTAGI:
- costa pochissimo: da 0,40 a 0,60 euro al metro cubo (1000 litri!)
• è acqua corrente. Scorre, è viva
• è comoda. E’ lì, apri il rubinetto di casa e ne hai a volontà
• subisce controlli molto più frequenti e più dettagliati rispetto all’acqua in bottiglia
• i limiti di legge di contaminanti sono più severi
• è più ecologica ed ecoefficiente. Niente bottiglie di plastica, né inquinamento per trasporti su camion
L’acqua in bottiglia invece non sono definite acque potabili……ma acque minerali ovvero terapeutiche In Italia può essere venduta con la dicitura acqua minerale solo l’acqua che risponde ai criteri di legge stabiliti dal D.Lgs. 8-10-2011 n. 176 (attuazione della direttiva 2009/54/CE), il quale recita “Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla salute”.
•costa 500/1000 volte più dell’acqua di rubinetto!
•è “ferma”. Potrebbe essere stata imbottigliata molti mesi prima del consumo
•è scomoda e pesante… da trasportare. Chi va a fare la spesa lo sa
•potrebbe contenere molti più contaminanti di quella di rubinetto. La legge tollera limiti più alti
•le analisi chimico-batteriologiche possono essere eseguite – per legge – anche una sola volta ogni cinque anni
•da recenti inchieste giornalistiche emerge una qualità media accettabile, ma vi sono in commercio alcune acque in bottiglia che per i valori di nitrati o di arsenico sono sconsigliate ai bambini!
•le bottiglie di plastica sono antiecologiche, costose e difficili da smaltire. In Italia se ne accumulano 150.000 tonnellate all’anno quindi contribuisci significativamente ad inquinare l’ambiente!
L’Associazione CONFABITARE sempre attenta e al servizio dei propri associati si sta organizzando per l’attivazione dello “SPORTELLO ACQUA” presso le proprie sedi, che consiste nel dare un sostegno informativo sulle normative vigenti, sulla possibilità di usufruire delle nostre convezioni con i laboratori analisi per ridurre i costi del prelievo e analisi dell’acqua e usufruire delle nostre convenzioni per l’acquisto di sistemi per il trattamento dell’acqua.
Per informazioni vi invitiamo a rivolgervi alle sedi attualmente attive con lo sportello ACQUA :
Macerata referente Dott.ssa Marica Marsili tel 388/1415515
Verona referente Dott. Mario Musarra Tel
Fermo referente ….
Dott.ssa Marica Marsil