Le prove contro Mancini da una microcamera
ANCONA – Il vigile assenteista di Ancona incastrato da una microcamera. Una piccola telecamera piazzata dagli investigatori davanti alla macchinetta marcatempo del Comando della Polizia municipale ha sorvegliato per mesi le timbrature dei vigili urbani. Il particolare filtra dall’inchiesta che il 25 settembre scorso ha portato all’arresto del tenente Mauro Mancini, 55 anni, di Osimo, accusato di truffa aggravata, falso in atto pubblico e falso indotto.
Mancini era stato sorpreso dai colleghi del Nucleo di polizia giudiziaria della Municipale a fare footing mentre avrebbe dovuto essere in servizio. Secondo l’accusa, un altro vigile, indagato a piede libero, avrebbe timbrato al suo posto e in passato avrebbe ricevuto analoghi favori da Mancini. Entrambi sono stati poi sospesi dal servizio.
Dall’inizio dell’estate, dopo aver ricevuto notizie su presunte irregolarità nei turni, gli inquirenti, coordinati dal pm Paolo Gubinelli avevano disposto un monitoraggio costante di quanto avveniva al Comando, in particolare sull’operato di Mancini. L’indagato, arrestato e ora tornato in libertà, era alla guida dell’Ufficio affari generali.
Si è difeso sostenendo che la mattina del fermo avrebbe dovuto essere libero, ma poi aveva deciso di lavorare per consegnare dei buoni pasto e di farsi timbrare il cartellino da un collega: in seguito, a causa di un contrattempo, non avrebbe fatto in tempo a portare a termine il compito. Oltre a lui e al collega che lo avrebbe coperto, altri tre vigili urbani sarebbero indagati per questioni legate a turni e timbrature.
Gli investigatori stanno incrociando le timbrature filmate dalla telecamera nascosta, le entrate e le uscite monitorate dalle due telecamere fisse sistemate nell’androne e davanti al Comando, i turni e gli straordinari. Alcun verifiche riguardano anche appalti e forniture gestiti dall’ufficio di Mancini.