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Precisazio​ni della Fondazione Pergolesi Spontini alla Form Orchestra Filarmonic​a Marchigian​a

001pergolesiStagione Lirica e Stagione Sinfonica del Teatro Pergolesi di Jesi: precisazioni della Fondazione Pergolesi Spontini alla Form Orchestra Filarmonica Marchigiana.

Con l’assemblea pubblica di venerdì scorso presso il Comune di Jesi, crediamo di aver fornito indicazioni utili per smentire l’idea che la Fondazione Pergolesi Spontini intenda allontanare le maestranze locali dalle proprie attività di produzione lirica. Come ribadito in più occasioni da me e dal Sindaco di Jesi e presidente della Fondazione, Massimo Bacci, le maestranze marchigiane non sono escluse dalla prossima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi: infatti Form e Coro Bellini, pur non lavorando per lo stesso quantitativo di giornate dell’anno passato, saranno comunque impegnati nella stagione con la produzione di “Tosca”. Quanto al personale tecnico, esso lavora con la Fondazione Pergolesi Spontini 12 mesi l’anno nella stagione lirica, nel Festival Pergolesi Spontini e nelle altre attività teatrali, così come i lavoratori impegnati nel Laboratorio Scenografico. Nonostante la drammatica riduzione delle risorse finanziarie a disposizione della Fondazione dal 2010 ad oggi, dunque, Jesi rimane un polo lirico produttivo di livello nazionale, che piace al pubblico (lo attesta il 12% in più di abbonamenti sulla stagione di quest’anno), che non genera deficit nel bilancio della Fondazione e che dunque non aggrava di costi il Comune e i cittadini con spese fuori controllo. Il tutto nel pieno rispetto dei requisiti che il Ministero ci chiede per continuare a finanziare l’attività lirica nella nostra città, Stagione Lirica di Tradizione e Festival Pergolesi Spontini.

Le puntualizzazioni della Form Orchestra Filarmonica Marchigiana sull’assemblea di venerdì mi spingono oggi a fornire ulteriori dati.

L’orchestra accusa la Fondazione di motivare la sue scelte con una questione di “spending review” e quindi di tagli e risparmi, come se spendere solo i denari a disposizione non sia un requisito fondamentale per ogni ente che produca lirica. Non si può infatti ignorare il fatto che in qualunque allestimento lirico la maggior voce di spesa è per  le masse artistiche (orchestra e coro), e questa spesa per due produzioni su tre della stagione lirica (“Don Giovanni” e “Les contes de Hoffmann”) l’abbiamo potuta affrontare solo grazie alla condivisione dei costi delle prove tra più teatri. Si sappia che la produzione del “Don Giovanni” è nata da sei settimane di prove del regista e della compagnia, e che per arrivare ad un risultato in linea con gli obiettivi di qualità prefissati l’Orchestra ha affrontato ben 8 giornate di prove, di cui tre letture da cinque ore e mezza ciascuna, e tre assiemi, un’antigenerale e una prova generale di tre ore ciascuna, per un totale di circa 32 ore di lavoro per ciascun orchestrale. L’accordo di coproduzione tra otto teatri ha consentito di spalmare tra otto soggetti i costi di una produzione di alto profilo che da sola Jesi non avrebbe potuto affrontare. Stesso discorso per “Les contes di Hoffmann” i cui costi di produzione (allestimento, prove, etc) verranno divisi tra 5 teatri. Agli attuali costi praticati dalla Form, pari a 140 euro per ogni giornata di lavoro per ogni orchestrale sicuramente non potevamo affrontare queste due produzioni a Jesi. L’abbiamo fatto in anni passati, quando bilanci più floridi ce lo hanno consentito, ma sta di fatto che il nostro bilancio è tornato ai livelli del 2005 (circa 2,9 mln di euro per tutti i 12 mesi di attività), mentre il costo della Form è salito dai 109  euro ad orchestrale del 2005 ai 140 euro dal 2008 ad oggi.

Altra puntualizzazione della FORM riguarda la Stagione Sinfonica che da anni viene ospitata presso il Teatro Pergolesi di Jesi. I denari che la FORM spende nell’attività sinfonica a Jesi (circa 120 mila euro, così leggo nel loro comunicato), così come in altri teatri delle Marche sono denari che ogni ICO finanziata dal Fus deve spendere sul territorio regionale per rispetto dei parametri ministeriali, pena la decurtazione del contributo e la perdita del riconoscimento. A Jesi la FORM può contare su una piazza strategica per la sua collocazione geografica al centro della regione, su una città con un teatro aperto da 200 anni e su un pubblico che da sempre vi accorre molto numeroso, su una azienda come la Fondazione Pergolesi Spontini che gestisce i due teatri cittadini con efficienza durante tutto l’anno. Infine, per la stagione sinfonica a Jesi la Form può contare sull’intero incasso di biglietteria e su un importante volume di spettatori che può rendicontare al Ministero.

Finché le risorse a disposizione della Fondazione Pergolesi Spontini lo hanno consentito (cioè fino al 2012), inoltre, abbiamo sostenuto a nostre spese l’apertura del Teatro Pergolesi (per prove e concerti della sinfonica) ed i servizi ad essa connessi, senza alcuna onere per FORM, per un valore di circa 50mila euro annuali.

 

William Graziosi

Amministratore Delegato Fondazione Pergolesi Spontini