CHIETI (4-3-3): Schina, Del Grosso, Giron, Vitale, Giammarino (13’st
Sbardella) , Cucinotta, Corvino (12’ st Orlando) , Di Pietro, Vano, Esposito,
Prinari (26’ st Navarro). ( A disposizione: Placidi, Mancino, Memmo, Lanaro,
Perfetti, Zuccarini). Allenatore: Donato Ronci.
CIVITANOVESE (4-2-3-1): Silvestri, Vignieri, Terlino, Bensaja, Aquino,
Cossu, Forgione (26’st Margarita), Della Penna (5’ st Ferrini), Amodeo,
Degano (30’ st Ruzzier), Pintori. ( A disposizione: Agresta, Gialloreto,
Giovino, Mioni, Mengali, Caldaroni). Allenatore: Antonio Mecomonaco.
ARBITRO: Vittorio Di Gioia di Nola.
RETE: 13’ e 48’st Amodeo (C), 47’ Di Pietro (Ch), 4’st Corvino (Ch) .
NOTE: temperatura quasi estiva; spettatori 700 circa; ammoniti Aquino
(C) e Prinari (Ch) per gioco falloso; espulso per proteste al 49’st mister
Mecomonaco; corner 4-6; recupero 2 + 6 .
CHIETI – Ad affrontarsi al Guido Angelini di Chieti due formazioni
intenzionate a ben figurare nell’edizione 2014/2015 del campionato di Serie
D. Chieti con diversi assenti (Alcamone, Machio e Rapino per infortunio,
Margagliotti per squalifica). Anche Mister Mecomonaco rivoluziona il suo
undici, apportando diverse modifiche rispetto alla formazione schierata nel
derby, pur mantenendo fede al prediletto 4-3-2-1: Silvestri tra i pali, Ficola out
per squalifica, Terlino sulla sinistra a posto di Mioni, Forgione in quel di
Margarita, Della Penna per Ferrini. Squadre che approcciavano entrambe
molto bene il match, giocando a viso aperto in uno stadio riscaldato da una
temperatura quasi estiva, senza trascurare le sortite offensive: in evidenza il
furetto Esposito da una parte, subito pericoloso, ed Amodeo dall’altra, che
già al 7’ impegnava da distanza ravvicinata Schina. Era proprio il numero
nove rossoblu a bucare per la prima volta in stagione la rete del Chieti e a
portare la Civitanovese in vantaggio a ridosso del quarto d’ora: una
ripartenza veloce dalle vie centrali di Pintori veniva capitalizzata al massimo
dal capitano che dopo una serpentina in area eludeva difesa e portiere in
uscita, depositando in fondo al sacco la quarta marcatura in quattro gare. La
reazione teatina passava per i piedi di Vano e Prinari, ma al 28′ l’attaccante
nero-verde non approfittava di un errato rinvio di Silvestri, riconsegnandogli il
cuoio comodamente tra le mani. Pochi secondi più tardi, era ancora Amodeo
a sfiorare il raddoppio: servito da Pintori, il suo diagonale terminava la corsa
a fil di palo. Sul finire di frazione, una splendida conclusione dai trenta metri
di Esposito sorvolava la traversa ospite causando più di un brivido, ma era
ancora la Civitanovese a sfiorare il raddoppio al 42’ con un’insistita azione
offensiva nella quale né Amodeo, né Pintori nè Della Penna riuscivano a
sospingere la palla in rete. Gol mangiato, gol subito; dura legge del calcio.
Proprio allo scadere, una punizione di Vitale dalla destra forniva l’assist per la
testa vincente di Di Pietro, che mandava le squadre negli spogliatoi sul
punteggio di 1-1. La ripresa era subito vibrante: fulmineo il ribaltamento del
risultato ad opera del Chieti, con Corvino che griffava il 2-1 al 4’, al termine di
una tambureggiante pressione nero-verde in area civitanovese. Rossoblu
che, con Ferrini che rilevava al 5’st l’ex Della Penna, tentavano subito di
reagire : al 6’st il palo si opponeva ad Amodeo, terminava di pochi centimetri
a lato il tiro a giro di Pintori, pirotecnica era la respinta di Schina sul tentativo
dalla distanza al 18’st di Forgione, poi rilevato da Margarita così come
Degano da Ruzzier. Pressochè un monologo ospite nei secondi 45’, dunque,
con il Chieti abilissimo ad amministrare il vantaggio e la Civitanovese
costretta in dieci negli ultimi minuti: il giovane Vignieri riportava la peggio in
uno scontro di gioco con Esposito senza poter venire sostituito, dal momento
che tutti i cambi disponibili erano già stati effettuati. Insuperabile Schina su
Pintori, con una porta ospite che appariva quasi stregata: il sortilegio finiva a
tempo regolamentare scaduto, quando ancora capitan Amodeo gonfiava la
rete, al 48’st, per il definitivo 2-2, che calava il sipario su una gara sconsigliata ai deboli di cuore.