Pesaro cassa in deroga per oltre 6.000 lavoratori
PESARO – Una storia che fa capire cosa vuol dire essere in cassa integrazione in deroga. Un ammortizzatore sociale che è soggetto al finanziamento del governo e che da gennaio di fatto è senza coperture. In pratica i lavoratori non vedono un euro da sette mesi. La vita cambia, come è successo a Paola (la chiameremo così ndr), una educatrice di una cooperativa sociale.
«Ho lavorato pochissime ore in questi mesi – spiega – e mi sono state riconosciute dall’azienda. Ma parliamo di cifre attorno ai 160 euro. Poi ci sono stati dei mesi che sono rimasta a casa a zero ore». Paola deve mantenere due figli e ha un piccolo aiuto dall’ex marito. Non ha affitto o mutuo, ma con zero entrate è difficile coprire ogni tipo di uscita. «Non riesco più a pagare le bollette, tanto che mi hanno staccato il gas per dieci giorni. Per fortuna è estate, ma non potevamo neanche cucinare. Ho un’amica che ha la campagna e mi passa qualche ortaggio e qualche uovo. Non riesco a far mangiar carne ai miei figli. Solo qualche volta il pollo e qualche salsiccia se è in offerta. Carne rossa o pesce è un tabù, l’acqua alla fonte. Faccio la spesa in un discount centellinando ogni acquisto basato sulle offerte del periodo. Non abbiamo mai navigato nel lusso, ma quando c’era lo stipendio almeno si mangiava. Ora si va avanti giorno per giorno».
Questa è una delle storie che ogni giorno vengono raccontate agli sportelli dei sindacati. Sono tra i 5 e i 6 mila lavoratori in cassa in deroga in provincia. Non tutti a zero ore, ma comunque l’integrazione non arriva. Che sono stati a Roma proprio per manifestare e chiedere al governo il rifinanziamento della cassa in deroga. «Sul piatto ci sono 400 milioni – spiega Claudio Bruscoli della Cisl – ma di fatto basteranno per coprire il restante del 2013 e un paio di mesi del 2014. Ogni giorno vediamo scene di disperazione ai nostri sportelli. Il clima è pesante e la tenuta sociale è a rischio perché molti se la prendono coi nostri addetti anche se non possiamo che aspettare i fondi». Al momento le cig in deroga vengono firmate con riserva, cioè le ore vengono autorizzate, ma non pagate. «Ci sono lavoratori senza paga da sette mesi – afferma Simona Ricci, segretaria Cigl – non ci vuole molto a capire quali problemi possa creare in una famiglia. La gente è disperata. Parliamo di almeno 6000 lavoratori in Provincia, se non ci saranno nuovi liquidi il sistema è al collasso».
Nei primi cinque mesi dell’anno le ore di cassa in deroga autorizzate sono state 3.096.914 su 6,4 milioni totali di cassa integrazione. Una cifra record per un ammortizzatore sociale che tutela i lavoratori di aziende sotto i 15 dipendenti, cooperative e il terziario