SOLGAS ED ASITE, INACCETTABILE USARE DUE PESI E DUE MISURE
Nei giorni seguenti al Consiglio Comunale del 15 luglio abbiamo assistito alla ripetizione
stereotipata di interventi dell’opposizione, tutti finalizzati a minimizzare se non disconoscere
l’ottimo risultato conseguito nel 2013 dall’Asite. Un comportamento assurdo, se paragonato
all’analogo risultato conseguito dalla Solgas, che ha riscosso l’unanime approvazione. Forse
qualche Consigliere, che ha fatto parte della precedente maggioranza, sotto la quale l’Asite è stata
portata sull’orlo di un baratro, non si rende conto che entrambe le partecipate sono patrimonio
della città. Purtroppo, a Fermo c’è chi punta soprattutto a tenere l’Asite sotto schiaffo, magari per
privarla non solo della gestione del ciclo dei rifiuti, ma soprattutto della gestione degli impianti di
valenza territoriale.
Da parte di più consiglieri di opposizione sono state riproposte le stesse considerazioni fatte in
Consiglio, alle quali l’Amministrazione comunale e il CDA della Fermo Asite hanno già dato
ampia spiegazione. Occorre, quindi, ripetere quanto detto, che evidentemente o non è stato
ascoltato o volutamente non è stato capito.
Sostenere che il risultato positivo di bilancio è dovuto solo ai conferimenti straordinari è sbagliato,
perché gli utili derivanti non sono stati utilizzati per la gestione ordinaria, ma per la riduzione
di 5 milioni di euro del debito e per gli investimenti effettuati. Perché l’Asite è una società che,
contemporaneamente, deve ampliare la differenziata, deve investire in strutture e deve ridurre
un debito. La cosa straordinaria è che lo stia facendo, ma in città c’è chi questo risultato non lo
riconosce o, addirittura, lo contesta.
L’aumento dei ricavi per 6.000.000 di euro è così ripartito:
1) 3.000.000 euro dal Cosmari;
2) 1.500.000 euro proventi dalla centrale biogas;
3) 1.800.000 euro dall’adeguamento del canone per la raccolta differenziata.
In merito a quest’ultimo punto va detto, a chiare lettere, che il canone è aumentato dai 2.900.000
euro del 2011 agli attuali 4.700.000 euro, quindi è falsa la tesi di chi dice che abbiamo
ricevuto 3.000.000 di euro in più. L’aumento dei costi del personale va inquadrato nel piano di
ampliamento del sistema di raccolta differenziata porta a porta ed è supportato dall’adeguamento
del canone. Ad ogni modo non sono costi di struttura, visto che trattasi di personale con contratti a
termine.
I maggiori ricavi riguardano rifiuti certificati e regolari, conferiti da fuori provincia, che non
stressano le capacità della discarica di soddisfare le esigenze del territorio. La loro accettazione
serve a recuperare terreno rispetto alla situazione di partenza. A fine 2011, quando è cambiato il
Consiglio di Amministrazione dell’Asite, ci è stato detto che gli elementi a disposizione facevano
ritenere possibile la prosecuzione dell’attività per 3, 4 mesi, oltre i quali il fallimento era la
prospettiva più verosimile. Se fosse fallita l’Asite, schiacciata da oltre 20 milioni di debiti, sarebbe
stata travolta la città intera, con l’amministrazione inevitabilmente in dissesto e la perdita della
discarica. C’è qualcuno che avrebbe preferito questa ipotesi?
Il risultato è ancora più positivo di quanto non dicano i 300.000 euro di utile, perché c’è anche
un accantonamento di oltre 1 milione per il pagamento della multa seguente all’accertamento
della Guardia di Finanza. Multa dovuta ai conteggi truccati dalla precedente gestione sulla
capienza della discarica, che hanno portato ad un vantaggio fiscale non dovuto. L’adesione
all’accertamento della Finanza e l’accantonamento della somma sono dovuti perché fanno
riferimento a pronunciamenti che non lasciano alcuno spazio ad interpretazioni. Contestare la
sanzione avrebbe significato raddoppiarla ed avallare e difendere una condotta scorretta sulla
gestione amministrativa della discarica.
Chiedo a tutti: è il comportamento corretto da parte di chi amministra per conto della
cittadinanza? Ed oggi che si è stabilito una volta per tutte che la capienza si aggira intorno ai
400mila metri cubi e tale dato è coerente con quelli delle precedenti quattro misurazioni semestrali,
oggi che sappiamo ed abbiamo certificato che la capienza è questa, i Consiglieri di opposizione
vorrebbero che si avvalori invece la capienza truccata nel passato per contestare la sanzione
derivante da vantaggi fiscali non dovuti?
E’ veramente ora di porre fine a questo autentico assalto all’Asite. La società e chi la gestisce
meritano il riconoscimento e il plauso di tutta la città, perché i dati estremamente positivi lo
giustificano. Si è iniziato a riflettere su una possibile cessione, parziale o totale di Solgas, perché
le condizioni di un mercato che risponde a logiche e dinamiche di carattere internazionale,
potrebbero imporlo. Ma l’Asite è e rimarrà una società che effettua servizi nel territorio con risorse
del territorio. L’Amministrazione la difenderà ad oltranza perché – lo voglio ripetere una volta di
più – gli attacchi non rispondono all’interesse della città e dei cittadini.
Il Sindaco
Nella Brambatti