TERRE DEL FINIMONDO, di Danilo De Marco
Prenderà il via domenica 20 luglio ad Altidona, a partire dalle ore 19, “Terre del finimondo” di Danilo
De Marco, il quindicesimo appuntamento estivo dedicato ai grandi nomi del fotoreportage. Organizzato
dall’associazione Altidona Belvedere in collaborazione con la Fototeca provinciale di Fermo, con il patrocinio
del Comune di Altidona, della Provincia di Fermo e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio
di Fermo, l’evento riaccende i riflettori sul piccolo borgo della Valdaso, protagonista di iniziative culturali di
alto profilo grazie alla costante attività della stessa associazione, che proprio nel 2014 ha festeggiato il suo
decennale.
“L’esposizione di questa edizione – spiega il presidente dell’associazione Pacifico D’Ercoli – è dedicata a
Danilo De Marco, fotografo di fama internazionale che ha camminato mezzo mondo: dalla Cina al Messico,
dalle montagne dei Kurdi in Turchia e Iraq alla Colombia fino alle Ande dell’Ecuador, dai campesinos della
Bolivia al Brasile dei Sem Terra, fino a raggiungere dall’altra parte degli oceani l’Uganda e i bambini in fuga
chiamati ‘pendolari della notte’, per poi perdersi nelle foreste del Congo. Cinquanta scatti esposti nei locali
della Galleria ‘Sotto l’Arco’ di Altidona che come ogni anno ci guidano alla scoperta della dignità di genti che
sembrano così lontane dalla nostra quotidianità”.
“Prosegue l’importante ciclo di mostre che l’associazione Altidona Belvedere realizza – rimarca l’Assessore
alla Cultura della Provincia di Fermo Giuseppe Buondonno – e che rappresenta una sorta di storia civile
dell’epoca che viviamo, dove la fotografia diventa strumento non solo di rappresentazione artistica ma anche
di critica culturale e sociale. La mostra di De Marco fa emergere chiaramente una dimensione di mondialità,
soprattutto dei tanti sud del pianeta che ogni giorno, un po’ di più, cominciano ad assomigliarci. L’attività di
Altidona Belvedere è fondamentale per la vita della Fototeca provinciale e, di fatto, questo centro del nostro
territorio sta diventando un punto di riferimento regionale e nazionale della fotografia”.
Come scritto da Alessandra Pierantozzi nel testo di presentazione della mostra, si tratta di “immagini in
bianco e nero in cui lo sguardo ed in particolare gli occhi emergono in primo piano; non ritratti, ma ‘figure’
come lui stesso ama definire i suoi partigiani, i cui visi rugosi scavati dagli anni lasciano trasparire sofferenze
e sacrifici di un’esistenza spesa per la patria. Sguardi ed occhi che ci rapiscono ricordandoci che il senso
profondo della vita è lo stesso anche negli angoli più remoti del mondo dove i volti degli uomini parlano di
sfruttamento e di miserie quotidiane. Un bianco e nero che non è contrapposizione, ma fusione di opposti,
quasi a voler ricreare quell’armonia che caratterizza i suoi incontri ai confini del mondo con persone
eccezionali ed uniche che ci ricordano che la “diversità” è foriera di crescita e di arricchimento. Immagini non
costruite ed artefatte, ma vissute, dove non servono i colori a catturare l’occhio di chi guarda perché da sole
sprigionano luce e dignità”.
In occasione dell’inaugurazione, dalle ore 21 verrà organizzata anche una cena in piazza con proiezioni di
video di De Marco.
La mostra resterà aperta fino al 17 agosto tutti i giorni (chiusura lunedì), dalle ore 18 alle 22,30.
Daniela Bua