Effetto boomerang!
Il governo Renzi ha tratto infinito giovamento dal risultato delle elezioni europee, anche se il test non poteva e non doveva avere riflessi sulla politica nazionale, la campagna elettorale era stata caricata di significati tutti interni alle logiche nazionali. Il premier non ha perso occasione, vista la larghezza del consenso, per avviare una nuova fase di lanci di proposte molto forti e definite, l’ultima “L’Italia riparte” è il progetto di sbloccare tutte le opere in corso non ancora completate pe vari e diversi intralci burocratici e finanziari. Renzi rilancia potendo e volendo utilizzare l’onda lunga del risultato elettorale, lo fa incurante del destino, almeno così appare, delle proposte precedenti e dei progetti già avviati e non ancora conclusi. La riforma delle provincie è stata appena abbozzata con l’eliminazione dei consigli, l’aumento del numero dei consiglieri comunali ed assessori oltre alla permanenza dell’intera struttura burocratica ne vanifica ogni effetto positivo. Il bonus di 80 euro di cui è stato promesso l’allargamento ad altre fasce sociali sconta la difficoltà delle coperture per gli attuali benificiari e dovrà trovare le coperture per poter divenire permanente e fruibile negli anni a venire. La lotta alla burocrazia e la semplificazione è stata solamente annunciata. La spending review nonostante l’ottimo lavoro svolto da Cottarelli si scontra contro le resistenze molteplici delle strutture coinvolte e i tecnici della tesoreria o i magistrati della Corte dei Conti non fanno sconti al premier. Un po’ meno in ritardo è la delega fiscale e la riforma del catasto, per il resto siamo all’anno zero, mentre cresce la disoccupazione e la pressione fiscale. Il Paese è immobile, piegato dalla crisi con il rischio di dover sopportare una manovra economica aggiuntiva in autunno se il tasso di crescita non dovesse dare segnali di ripresa o la nuova Commissione Europea non mostrasse maggiore benevolenza rispetto al passato. Il Premier annuncia il varo del jobs act, strumento per creare nuova occupazione per Luglio prossimo, ma intanto appaiono evidenti le pecche del progetto “Garanzia Giovani” e le conseguenze potrebbero essere davvero molto pesanti per la popolarità del Presidente del Consiglio, per la sua luna di miele con gli italiani. La disillusione e il ritorno alla cruda realtà potrebbero manifestarsi a breve se il premier non riuscisse a dare concretezza ad alcuni degli annunci roboanti fatti in questi mesi. L’opinione pubblica, tradita, i giovani senza lavoro, gli esodati, i nuovi poveri, i nuovi disoccupati delle aziende in fallimento o che non riapriranno dopo la pausa estiva potrebbero formare una miscela molto pericolosa e non facile da gestire. Tutti erano e sono convinti che Renzi rappresenti l’ultimo estremo tentativo di cambiare in meglio il Paese, ma la strada stretta nella quale il premier è costretto a transitare, gli avversari interni ed esterni, le imboscate sulla riforma elettorale e sulla riforma del senato potrebbero farlo diventare un’anatra zoppa, fino ad indurlo a prendere in considerazione due ipotesi, tassare nuovamente e più pesantemente gli immobili ed aggravare l’IRPEF, l’IVA, aumentare di nuovo le accise,, ovvero rovesciare il tavolo ed andare alle elezioni anticipate. In entrambi i casi si avrebbe un effetto boomerang ed anche la meteora Renzi sarebbe a quel punto archiviata.
ARES