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VILLA SERENA: TRASFERIMENTI FORZOSI IMPIEGATI VILLA SERENA VERSO NUOVO CALL CENTER LABOR

2310262-villa_serenaFONDATE LE PREOCCUPAZIONI ESPRESSE DA CGIL E UIL

L’AZIENDA COMUNICA INTENZIONE DI PROCEDERE COMUNQUE CON GLI ORDINI

DI TRASFERIMENTO

Le preoccupazioni manifestate dalle organizzazioni sindacali in merito alla possibilità che due

impiegati di Villa Serena potessero essere trasferiti d’ufficio da Jesi al centro di Ancona, per

rispondere semplicemente al telefono, si sono rivelate fondate. Nella riunione di ieri infatti (20/2)

il responsabile delle relazioni sindacali del Policlinico Abano Terme, ha ribadito alle

organizzazioni sindacali l’ irremovibile decisione della società di procedere, con decorrenza

27/2,  ai trasferimenti forzosi dei lavoratori di Villa Serena presso quello che vorrebbe essere il

nuovo call-center unificato per le strutture di proprietà della Labor (Villa Serena di Jesi e Villa

Igea di Ancona), qualora non fossero usciti volontari sufficienti a coprire l’organico di 4

operatori totali (2 tassativamente di Villa Serena e 2 di Villa Igea).

L’azienda non ha fornito, neppure in questo ultimo incontro, alcuna spiegazione su quelle che

dovrebbero essere le inderogabili esigenze produttive richieste dall’art. 2103 del Codice Civile,

per legittimare il  trasferimento di lavoratori su “unità produttive” distinte, ma ha, ancora una

volta, in maniera molto vaga parlato di “una prova”, a tempo indefinito, nel corso della quale

l’azienda avrebbe valutato l’eventuale miglioramento o peggioramento del servizio offerto e

forse deciso, solo successivamente, se riportare o meno i lavoratori nel proprio posto di lavoro di

Jesi.

L’azienda non ha neppure spiegato, a 7 giorni dall’annunciato avvio del call-center, come

intenda riorganizzare il servizio CUP di Villa Serena alla luce della diminuita disponibilità dei

operatori in servizio agli sportelli e conseguentemente gli orari di lavoro di coloro i quali

rimarrebbero in servizio al CUP, ne, tantomeno ha spiegato presso quale sportello interno

verrebbero dirottati i pazienti marchigiani che, a partire dal 27/2, si presentassero fisicamente al

CUP di villa serena per chiedere le prenotazioni.

Al momento (21/2) nessun lavoratore ha ricevuto gli ordini di servizio che impongono e

spiegano le caratteristiche del trasferimento e come se non bastasse, ne gli operatori che

dovrebbero prendere servizio ad Ancona, ne quelli che rimarrebbero in servizio a Villa Serena

conoscono ancora la programmazione del loro turno di lavoro a partire dal 27 p.v., avendo

l’azienda deciso di sospendere la programmazione e la comunicazione dei turni della settimana

entrante ai propri dipendenti.

A nulla sono valse le proposte, avanzate dalla CGIL FP e UIL FPL, per una soluzione condivisa

– prima di tutto con i lavoratori interessati – ,capace di evitare imposizioni, offrendo la

disponibilità a concordare comandi temporanei, con indennizzi commisurati al percorso

chilometrico effettuato ed alle maggiori spese sostenute, per un massimo di 30 giorni, in modo

da consentire all’azienda di poter fare quella “prova” che ha ripetutamente detto di voler fare,

prima dell’eventuale avvio definitivo. L’azienda aveva però evidentemente già deciso da tempo

di procedere a trasferimenti definitivi e forzosi dei lavoratori e l’unica cosa che ha offerto è stato

uno pseudo incentivo di soli 80 euro al mese, solo per gli impiegati delle prenotazioni di Villa

Serena (niente per tutti gli altri), comunque subordinato ad una presenza effettiva dell’80% delle

giornate lavorative.

Un incentivo che, secondo CGIL FP e UIL FPL non incentiva nessuno e che non copre

minimamente i disagi che verrebbero imposti agli operatori Jesini.

CGIL FP e UIL FPL hanno ribadito nell’incontro di ritenere incomprensibile come possa

giustificarsi una scelta palesemente contro i lavoratori  apparentemente finalizzata

esclusivamente ad inserire 4 operatori all’interno di 4 mura poste nel pieno centro di Ancona,

nonché il vero motivo alla base della ostinazione dimostrata nel voler comunque procedere ai

trasferimenti definitivi (nonostante dica di voler fare una prova) e del rifiuto della proposta

sindacale di istituzione di 2 centri di risposta telefonica distinti (1 a villa Serena ed 1 a Villa

Igea) all’interno dei quali smistare le telefonate in arrivo.

Immaginare che nel 2017, nel momento in cui la tecnologia dovrebbe consentire agevolmente di

trasferire le telefonate anziché le persone, l’azienda scelga di trasferire le persone, anziché le

telefonate, a 40 km di distanza dal proprio posto di lavoro, per rispondere al telefono senza

spiegare quale sarebbe il valore aggiunto insito nel fatto che anziché rispondere al telefono da

Jesi si risponda dall’interno di un appartamento nel pieno centro di Ancona.

Alcuni dei lavoratori hanno già preannunciato la volontà di contestare, per le vie legali, gli

eventuali ordini di servizio che saranno eventualmente notificati.

CGIL FP e UIL FPL auspicano che l’azienda riveda la propria posizione di chiusura

annunciando che diversamente chiameranno i lavoratori in assemblea per decidere tutte le azioni

che saranno ritenute opportune per contrastare una gestione che appare sempre più sorda alle

richieste sindacali e contro i lavoratori interessando della situazione anche tutte le istituzioni

politiche della regione, del servizio sanitario regionale e dei comuni limitrofi.

Preoccupazione è anche e soprattutto rivolta, da parte di CGIL FP e UIL FPL , agli utenti che si

rivolgeranno alle due strutture, i quali, senza alcuna campagna informativa, a partire da lunedì 27

febbraio, potrebbero trovarsi modificata l’organizzazione degli sportelli e 4 operatori in meno (-2

a villa serena e -2 a villa igea) prima dedicati a rilasciare anche le prenotazioni cartacee ai

rispettivi sportelli.

 

p. FP CGIL – UIL FPL

Alberto Beltrani

Segretario Regionale FP CGIL Marche

348-7109637