Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia…..
La settimana scorsa è stata densa di avvenimenti dal punto di vista sociale, perlomeno sul versante della “diversità di
genere” come si suol dire. Alle manifestazioni in occasione del cosiddetto gay pride, si è inserita la sentenza della
Corte Suprema degli Stati Uniti che ha stabilito che anche persone dello stesso sesso possono contrarre matrimonio
rispetto alla parità sancita dalla Costituzione.
“La nostra è una famiglia tradizionale. Gli omosessuali hanno diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli
altri” firmato Guido Barilla. Questa frase pronunciata tempo fa da uno degli imprenditori più noti del paese riaprì il
dibattito su cosa e quale sia la “famiglia tradizionale”. Per l’allora vice-presidente della UE, Neelie Kroes, la pasta
Barilla semplicemente si “mangiava”, la declinazione al passato non fu casuale. Altro intervento venne dal leghista
Buonanno, uno che in un paese normale in Parlamento potrebbe forse fare l’addetto ai servizi, onorato di un
immeritato scranno si presentò nell’emiciclo esibendo orgogliosamente un finocchio, la verdura mancava d’altronde
dopo i cappi e la mortadella. Il buon Barilla incassò anche la solidarietà dell’onorevole Giorgia Meloni, giovane di età,
ma vecchia di testa evidentemente, ancora più umoristica la dichiarazione del Moige, questo fantomatico
Movimento Italiano Genitori, disquisì accademicamente sul fatto che la famiglia tradizionale è proprio quella
vaticinata dall’industriale parmense, valorizzando il ruolo della “donna-madre-casa”, in un profluvio di maschilismo e
concezione patriarcale che vede evidentemente la donna legata in cucina ad amministrare le domestiche faccende
mentre l’uomo va a caccia di dinosauri nella foresta.
L’art. 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo afferma:
Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza,
cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo
scioglimento. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. La
famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
L’art. 29 della Costituzione italiana “riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, ordinato
sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”.
In nessuno dei passaggi sopracitati appare la distinzione tra famiglia formata da uomo-donna, uomo-uomo o donna-
donna, quindi dove trae fondamento la definizione di famiglia tradizionale come composta da uomo-donna?
Veramente l’etimologia della parola viene dal latino famila che vuol dire “gruppo di servi e schiavi patrimonio del
capo della gens”, la famiglia è quindi serva? Di tradizioni e consuetudini consolidate nei secoli? Uomo padrone
cacciatore e donna serva come intende il Moige? Anche qui non pare fondato, nell’antichità delle civiltà classiche,
greci, romani e simili, le unioni più o meno ufficiali tra uomini erano più la regola che l’eccezione, un esempio per
tutti Alessandro Magno ed Efestione.
A tutta questa dotta congrega di soloni moralisti potremmo consigliare la lettura e lo studio della Queer Theory,
coniata da Teresa De Lauretis nel 1990 a Callifornia University di Santa Cruz, nega la naturalità dell’identità sessuale e
di genere in base a termini generici come eterosessuale e/o omosessuale. Secondo questa teoria, sostenuta da
eminenti studiosi come Foucault, Derrida e Kristeva, viene rifiutata la creazione di compartimenti in cui porre gli
individui in base alle proprie preferenze sessuali o identità. In pratica viene rigettato il modo di analizzare e
suddividere i comportamenti dei soggetti come “naturali” o “innaturali” rispetto alla eterosessualità. Sintetizzando
la suddivisione tra identità sessuali è data non dall’essere, ma dalla costruzione sociale che vuole ingabbiare in
compartimenti ben definiti gli individui. In base a questa teoria ogni definizione di famiglia assegnata in base alle
proprie preferenze sessuali sarebbe artificiosa ed ingiusta. Una buona lettura e materia di studio per tanta parte di
quella che amiamo definire “società civile”.
MAURIZIO DONINI