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Sgarbi valorizza come autonoma “scuola” l’arte di Giotto e Gentile

giottoANCONA, 22 LUG – La Scuola Fabrianese, una corrente pittorica autonoma, anche se derivata da Giotto e influenzata dai pittori riminesi, è al centro della mostra da ‘Giotto a Gentile’ che si inaugura il 25 luglio a Fabriano, curata da Vittorio Sgarbi. Oltre 100 le opere, e un protagonista ”titanico” come il poco noto Maestro di Campodonico, ha spiegato Sgarbi presentando la mostra insieme al governatore Gian Mario Spacca. Realizzata dalla Fondazione Carifac con Veneto Banca, è aperta fino al 30/11.

Un viaggio nelle Marche, tesoro d’Italia

Fra la Pinacoteca civica, le Chiese di Sant’Agostino, San Domenico e la cattedrale San Venanzio (con un’appendice a Esanatoglia),  i visitatori possono fare un viaggio nel tempo e nei luoghi che Sgarbi descrive come ”il vero tesoro d’Italia: le Marche”. ”La Scuola fabrianese – ha spiegato il critico – è derivata da Giotto ma ha una sua propria identità figurativa”. A inizio del ‘300 è rappresentata dal Maestro di Sant’Emiliano, e alla metà del secolo ”deflagra con un genio assoluto: il Maestro di Campodonico, una personalità titanica, aggressiva, espressionista”. Costata 1,2 milioni di euro, e realizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e dal Comune, con il sostegno della Regione e della Fondazione Veneto Banca, la mostra, hanno detto Spacca e l’assessore Pietro Marcolini, è anche ”un segnale di speranza” per Fabriano, che riscopre ”la sua identità e storia, non legate solo alla manifattura”. ”Ripartiamo dalle nostre radici” ha commentato il sindaco Giancarlo Sagramola.