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Infolampo: Migranti – Infortuni

Giornata del migrante. L’appello dei pensionati Cgil
E’ il 1972 quando un camion, che avrebbe dovuto trasportare macchine da cucire, ha un incidente sotto
il tunnel del Monte Bianco nel quale 28 lavoratori africani originari del Mali perdono la vita. Nascosti
nel camion da giorni, viaggiavano verso la Francia alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di
vita.
Alla notizia di questa tragedia il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) adotta una
risoluzione nella quale chiede alla Commissione sui diritti
umani di affrontare il problema dei lavoratori migranti. Nel
frattempo, l’Ilo – Organizzazione Internazionale del Lavoro
adotta la “Convenzione 143 sui lavoratori migranti” del 1975.
Ci vorranno ancora molti anni, soprattutto per l’opposizione
dei paesi maggiormente industrializzati, per la “Convenzione
per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei
membri delle loro famiglie”, che vede la luce solo il 18
dicembre del 1990 ed entra in vigore nel 2003, grazie alla
ratifica del Guatemala che consente di raggiungere il numero
minimo (20) di ratifiche previsto. Nonostante l’intensa attività
dei paesi interessati alla Convenzione, della società civile e
delle Nazioni Unite, oggi la Convenzione conta solo 51
ratifiche di paesi perlopiù originari dei flussi migratori, mentre
non è stata ratificata da nessun paese ad alto reddito, né da alcun paese dell’Unione europea.
Nel 2000, proprio grazie all’azione di organizzazioni della società civile e paesi già aderenti alla
convenzione, le Nazioni Unite hanno proclamato il 18 Dicembre come “Giornata internazionale del
migrante” (data dell’adozione della Convenzione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite).
Tutti gli anni in questo giorno si organizzano manifestazioni, iniziative e altre attività dedicate ai migranti
in tutto il mondo.
Vogliamo ricordare che lo scorso anno lo Spi Cgil ha promosso una mobilitazione insieme ai pensionati
della Cgt francese al confine Ventimiglia-Mentone, per rivendicare “diritti senza confine”, il diritto alla
libera mobilità tra i paesi dell’Unione europea non solo dei cittadini europei ma anche di migranti e
rifugiati, bloccati, spesso in condizioni disumane, da una nuova ventata di costruzioni di muri e barriere,
fisiche o legali.
Ad un anno di distanza la situazione a Ventimiglia (e in altri confini che non dovrebbero più esistere) è,
se possibile, ancora più drammatica, con centinaia di migranti che vogliono andare in Francia, per
ricongiungersi a familiari o conoscenti, o per andare verso altre destinazioni, lasciati in condizioni di
abbandono sotto i ponti e lungo le rive del fiume Roja.
Dal 1972 ad oggi, molte cose sono accadute che hanno cambiato completamente gli equilibri
internazionali. Anche lo scenario delle migrazioni internazionali è totalmente mutato. Ma, mentre
Leggi tutto: http://www.libereta.it/giornata_migrante/

Pensioni, Sindacati: modificare
norma sul giorno bancabile

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Lavoratori fantasma e infortuni nascosti: allarme a
Macerata
La denuncia è della Cgil, dopo un’indagine nei cantieri del post sisma. Manovali reclutati in Romania,
non pagati, senza busta paga, rispediti indietro come pacchi quando non servono più. Per il sindacato
una situazione grave e inammissibile
di Federica Buroni
Allarme nei cantieri del terremoto nel Maceratese, una vera e propria giungla nelle Sae (le “soluzioni
abitative in emergenza”) tra caporalato, operai fantasma e infortuni nascosti. La Cgil di Macerata
denuncia una situazione preoccupante, con manovali reclutati in Romania con la promessa di 50 euro al
giorno e poi non pagati. “Si tratta di una situazione grave, inammissibile”, commenta Daniel Taddei,
segretario generale della Cgil Macerata.
Sono due i casi documentati: un infortunio non dichiarato di un lavoratore fantasma e quello che riguarda
un operaio, italiano, retribuito solo con acconti che, di fatto, valgono la metà del lavoro svolto e che non
ha ricevuto neanche una busta paga. Non solo, denuncia la Cgil, entrambi i lavoratori sono stati pressati
dalle aziende per lasciare i cantieri. Un altro capitolo riguarda, invece, i mille “cunicoli” dei subappalti,
dove si registrano reti di impresa, cooperative e nomi già noti perché molto vicini a ditte indagate per
turbative d’asta.
Questa realtà emerge da un’accurata indagine della Cgil di Macerata che è stata realizzata nei cantieri
delle Sae del Maceratese. L’infortunio e l’assenza di busta paga riguardano i lavoratori di un’area di
Ussita, mentre la rete infinita dei subappalti sarebbe relativa a quasi tutte le aree del cantiere.
“Mentre un nostro funzionario era al campo base di Pieve Torina – racconta Taddei – un operaio gli ha
raccontato di un uomo infortunato nel container. Abbiamo scoperto che questa persona non solo non è
stata pagata, ma non aveva neanche un telefono per comunicare e non parlava italiano. Con un interprete
ci ha spiegato che avevano intenzione di rispedirlo in Romania. Quando è stato trovato, erano già
trascorse 9 ore dall’infortunio”.
L’altro caso documentato riguarda, come detto, un italiano. “Anche lui si trova nel campo di Pieve Torina
– dice Taddei –. Ci ha contattato perché voleva un rimborso spese per la benzina per spostarsi con la sua
auto dal campo base al cantiere. Ma poi la situazione che è emersa è risultata ben più grave”. Secondo
Massimo De Luca, segretario generale della Fillea di Macerata, infatti, “questi due casi scoperchiano la
giungla delle Sae”. Nei cantieri, secondo le ricerche Cgil, “lavorano infatti il doppio degli operai
dichiarati ufficialmente e i problemi riguardano anche il reclutamento degli stessi lavoratori che
avverrebbe direttamente in Romania. Non a caso la Cgil di Macerata ha segnalato alla Prefettura il rischio
di infiltrazioni mafiose su di un subappalto affidato a una ditta che, a sua volta, ha costituito una rete di
impresa, con aziende difficilmente tracciabili”.
Dopo questa denuncia, il Consorzio Arcale ha replicato negando che sui due casi ci sia alcun problema.
Immediata la replica ironica di Taddei che cita tre episodi specifici: “Tutto questo ci ‘rassicura’, crediamo
quindi che vi sia anche una spiegazione plausibile al fatto che a oggi non ci sia nessuna denuncia di
infortunio presso l’Inail per il lavoratore L.R., che lo stesso non risulti al Cpl di Macerata, e che quindi
possa rientrare tranquillamente nel suo alloggio nel campo base di Pieve Torina dopo essere stato
allontanato indebitamente”.
“Siamo anche fiduciosi che al lavoratore A.B., anche lui illecitamente allontanato dal campo base –
rincara il sindacalista –, oltre che dal cantiere, sia data la possibilità di avere le buste paga e le relative
spettanze non corrisposte e riprenda il lavoro immediatamente. In riferimento a un eventuale incontro per
il 18 dicembre, pur essendo disponibili a qualsiasi azione che sani le situazioni datoriali inadempienti,
non ci risulta alcuna richiesta formale. Ci interessa invece capire i motivi dell’esodo dei lavoratori cui
stiamo assistendo, da oggi, dei cantieri. Vogliamo comunque rassicurare che la Cgil di Macerata
continuerà la sua azione di tutela dei lavoratori, dei cittadini e delle legalità”.
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