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IN UN VORTICE DI POLVERE

ethiopian-spidermanDiciannovesima edizione della mostra estiva che l’associazione Altidona Belvedere dedica al

fotoreportage. L’iniziativa, realizzata grazie al sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio

di Fermo e del Comune di Altidona, vede quest’anno la presenza di 70 fotografie di Annalisa

Vandelli, selezionate da Tatiana Agliani e Uliano Lucas.

L’inaugurazione – che coincide con la serata finale di “Ciak sul Fermano”, rassegna del corto che

quest’anno è dedicata al comune amico Stefano Tassinari – si terrà domenica 23 luglio a partire

dalle ore 19 alla Galleria Sotto L’Arco.

Scrittrice e fotoreporter free lance, Annalisa Vandelli ha raccontato diversi Paesi tra cui Etiopia,

Nicaragua, Tunisia, Guatemala, Pakistan, Territori Palestinesi, Kenya, Saharawi, Egitto, Albania,

El Salvador, Giordania, Libano, Mozambico ed Eritrea. Suoi lavori sono apparsi su Il Corriere della

Sera, Rai, La Repubblica, Avvenire, L’Espresso, Huffington Post, Famiglia Cristiana, Dire ed altri.

Ha scritto due spettacoli teatrali e pubblicato 13 libri (alcuni tradotti in inglese e spagnolo). Ha

ricevuto il riconoscimento internazionale Profilo Donna, il Premio Nazionale Mediterraneo, la

menzione d’onore all’Albero Andronico e il premio giornalistico Hombres. Tiene il seminario di

fotogiornalismo presso l’Università di Roma 3.

Come scrivono Tatiana Agliani e Uliano Lucas rivolgendosi alla Vandelli, “è stato l'inizio di un

viaggio, di una nuova vita in itinere che ti hanno visto affiancare ad una scrittura letteraria dalla

grande forza poetica e immaginifica il linguaggio della fotografia e dare sostanza alla tua

percezione della realtà attraverso i giochi delle forme oltre che a quello dei suoni. Dieci anni di

parole e immagini, dieci anni di notizie e riflessioni, che ci interrogano su un Sud del mondo che

continuiamo a non vedere, a non considerare, malgrado migliaia di migranti ce ne portino

quotidianamente i drammi e i problemi con le loro vite spezzate, malgrado le nostre scelte di vita e

le nostre politiche abbiano condizionato la sua storia recente e passata. Quasi che i confini del

mondo ancora oggi si fermassero alle Colonne d’Ercole. (…) E hai fatto tutto questo con una

delicatezza che si scopre negli sguardi che ti vengono restituiti dalle persone ritratte. Con una

fotografia partecipe che abbandona il mito dell’obiettività per entrare nella vita dei protagonisti delle

immagini”.

La mostra rimarrà aperta fino al 20 agosto tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle ore 18 alle 22.