Direttiva Bolkestein, interrogazione della Marcozzi
Oggetto: “Direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari”
PREMESSO CHE
– La direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa
ai servizi del mercato interno, meglio nota come direttiva Bolkestein, prevede la messa all'asta delle
concessioni demaniali marittime
– A seguito di lunghi negoziati, i concessionari di spiaggia hanno ottenuto una proroga fino al 2020,
anno in cui scadranno quindi le concessioni stesse. Proroga che, in quanto tale, tende solo a
procrastinare il problema senza risolverlo, con inevitabili e giustificate preoccupazioni della
categoria dei concessionari di spiaggia.
– Il Governo si è da sempre mostrato superficiale nell’affrontare la questione non tutelando
adeguatamente le attività produttive dei balneari italiani e marchigiani che rappresentano un pilastro
dell'economia nazionale e regionale, una preziosa fonte di lavoro, anche stagionale, e il primo
eccellente caposaldo in termini di servizi, immagine e professionalità, nell’ambito turistico-ricettivo,
delle Marche.
PREMESSO ALTRESI’ CHE
– Lo scorso 4 dicembre, a seguito della vittoria del No al referendum sulla riforma costituzionale
promossa dal Governo, lo stesso premier ha annunciato le sue dimissioni comunicando la sua
decisione, il giorno seguente, al Presidente della Repubblica.
– L’instabilità amministrativa nazionale derivante dalle dimissioni del premier preoccupa la
categoria dei balneari che, già preoccupata dalla mancata risoluzione del problema della messa
all’asta delle concessioni, in attesa di un nuovo Governo nazionale, non ha più un riferimento
politico amministrativo nazionale per far valere le proprie ragioni in ambito Europeo in una
manovra tesa a garantire gli investimenti effettuati sulle concessioni balneari e il futuro di un
capitolo fondamentale per l’economia nazionale.
CONSIDERATO CHE
Lo scorso mese di aprile la Regione e i rappresentanti Anci hanno sottoscritto un documento, da
consegnare alla Conferenza Stato-Regioni e al Ministero degli Affari Regionali, con cui si chiedeva
la convocazione urgente di un tavolo di confronto con il Governo e gli Enti Locali, che si facesse
chiarezza con la Commissione Europea sulla possibilità di un regime transitorio delle attuali
concessioni demaniali marittime come in altri Paesi dell’Ue. Si chiedeva altresì la creazione di un
percorso che individui un cosiddetto “doppio binario” per il rilascio e il rinnovo delle concessioni
balneari: il primo transitorio e premiale per le concessioni già esistenti con una proroga di lunga
durata, il secondo che individuasse criteri di evidenza pubblica e gare per le eventuali nuove
concessioni sulle superfici demaniali disponibili.
INTERROGA
Il Presidente della Giunta regionale per sapere:
se l’Amministrazione regionale ha in programma nuove iniziative a breve per sollecitare
l'esclusione delle concessioni demaniali marittime dalla Direttiva Bolkestein
se intende, nonostante la vacanza del Governo, intraprendere comunque azioni, e se sì quali,
tese a garantire gli investimenti e la continuità lavorativa della categoria dei concessionari di
spiaggia
se intende sollecitare il prossimo Governo nazionale affinché ponga la problematica della
messa all’asta delle concessioni demaniali marittime in cima alla lista delle sue priorità.
Lo status dei lavori, che investono anche la Regione, per l’impostazione di un quadro
normativo sì coerente con i principi comunitari ma che, al contempo, sia in grado di
garantire un futuro alle attività sociali e economiche che operano sul demanio marittimo.
Il Consigliere Capogruppo FI
Jessica Marcozzi