Da infolampo: Pensioni e Costituzione
Pensioni, qualcosa si muove. Avviato il confronto con il
Governo
“La notizia è che oggi, dopo lungo tempo, il governo ha proposto di avviare un confronto di merito su due
grandi temi: previdenza e lavoro. E’ il risultato della nostra iniziativa, innanzitutto quella sulla
piattaforma delle pensioni, e di aver tenuto sempre alta la pressione. Non è una novità da poco”. Lo ha
affermato ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell’incontro che si è
tenuto al Ministero del Lavoro tra i sindacati confederali, il ministro del lavoro Giuliano Poletti e il
sottosegretario Nannicini.
“La notizia è che oggi, dopo lungo tempo, il governo ha proposto di avviare un confronto di merito su due
grandi temi: previdenza e lavoro. E’ il risultato della nostra
iniziativa, innanzitutto quella sulla piattaforma delle pensioni, e
di aver tenuto sempre alta la pressione. Non è una novità da
poco”. Lo ha affermato ieri il segretario generale della Cgil,
Susanna Camusso, al termine dell’incontro che si è tenuto al
Ministero del Lavoro tra i sindacati confederali, il ministro del
lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario Nannicini (per la
segreteria confederale della Cgil erano presenti anche Serena
Sorrentino e Vera Lamonica).
“Il confronto – spiega il segretario generale della Cgil – è stato
sostanzialmente sulla compilazione dell’agenda” che verrà poi
discussa. “Il ministro si é impegnato a convocare successivi
incontri di merito in cui misureremo anche se il confronto si
traduce in una effettiva disponibilità a costruire soluzioni o si
limita all’ ascolto”. Dal ministro Poletti è arrivata una
affermazione importante: essendo un confronto aperto, non ci
faranno trovare decisioni unilaterali del governo. “Cambia
pertanto il quadro di riferimento, non è una novità di poco
conto”, ha sottolineato Susanna Camusso: “Il vertice è stato sostanzialmente sulla compilazione
dell’agenda. Il ministro si è impegnato a convocare due successivi incontri di merito, in cui misureremo
se il confronto si traduce in un’effettiva disponibilità a costruire soluzioni o se ci si limita all’ascolto”.
Ovviamente il governo ha ribadito che tutte le scelte che si potranno fare, anche in vista della Legge di
stabilità, saranno tutte all’interno dei vincoli di bilancio.
Dopo la grande manifestazione di Roma del 19 maggio scorso parlano anche i sindacati dei pensionati. “I
pensionati staranno tranquilli se il governo farà per bene il suo dovere. Che significa dare loro delle
risposte e non limitarsi agli annunci”. Questo il commento del segretario generale dello Spi Cgil, Ivan
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6576
Pensionati tranquilli se il
governo fa il suo dovere
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Modifica costituzionale: le critiche della Cgil
Approvato dal comitato direttivo un documento che evidenzia tutte le preoccupazioni del primo sindacato
italiano rispetto alla proposta di riforma approvata dal Parlamento, a partire dall’assenza di un dibattito
all’altezza
Il Direttivo nazionale della Cgil, nella seduta di martedì 24 maggio, ha votato un documento – approvato
con due voti contrari e nessuno astenuto – che esprime un giudizio critico sulla proposta di modifica
costituzionale. Critico sia rispetto al “metodo” che al “merito” della proposta.
Rispetto al metodo, il primo sindacato italiano sottolinea in particolare una “discussione parlamentare a
tratti compulsiva”, un “eccesso di condizionamento del governo”, una “impropria polarizzazione del
dibattito in aula, che ha raggiunto il suo apice con la dichiarata volontà̀ di fare del referendum
confermativo un banco di prova per l’operato complessivo del governo”.
Per il Comitato direttivo della Cgil “il risultato di tale eccessiva e inopportuna polarizzazione della
modifica costituzionale ha provocato l’assenza di un dibattito che affrontasse il merito delle proposte in
discussione, oscurato da una sterile contrapposizione tra innovatori e conservatori, fiduciosi e disfattisti,
che nulla ha a che vedere con l’intento di aggiornare l’architettura istituzionale della Repubblica”.
Per quanto riguarda invece il merito della proposta di riforma, la confederazione di Corso d’Italia
evidenza come “l”apprezzabile e auspicabile” obiettivo di superare il bicameralismo perfetto, “che la Cgil
richiede da tempo”, “si è tradotto in un’eccessiva centralizzazione dei poteri allo Stato”. Per la Cgil,
infatti, “il nuovo Senato, per composizione e funzioni, non potrà̀svolgere l’auspicato e necessario ruolo di
luogo istituzionale di coordinamento fra Regioni e Stato, essenziale a conciliare le esigenze
autonomistiche con quelle unitarie”.
Altra criticità evidenziata dal direttivo Cgil è “l’irragionevole moltiplicazione dei procedimenti legislativi
del Parlamento”, con il Governo che si vede attribuita “la facoltà̀ di dettare l’agenda parlamentare,
potendo porre in votazione a data certa i provvedimenti ritenuti essenziali senza vincoli quantitativi né di
oggettività̀”.
In conclusione, secondo la Cgil “l’esigenza, da tanti condivisa, di introdurre cambiamenti positivi volti a
innovare e modernizzare l’assetto istituzionale, dopo oltre 30 anni di dibattiti e proposte, non viene
soddisfatta dall’attuale ipotesi di modifica costituzionale”. Siamo di fronte a “un’occasione persa per
introdurre quei necessari cambiamenti atti a semplificare, rafforzandole, le istituzioni pubbliche, e giudica
negativamente quanto disposto, da tale proposta di modifica, perché́ introduce nella nostra Carta norme
incongrue ed inefficaci”.
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