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Flat tax, boom partite iva: in tre mesi 200mila in più

Il logo dell’Agenzia delle Entrate, Roma, 1 febbraio 2018. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Nei primi tre mesi del 2019 sono state aperte 196.060 nuove partite iva con un aumento del 7,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo rende noto il ministero dell’Economia, specificando che 104.456 soggetti hanno aderito al regime forfettario (la nuova flat tax), pari a più della metà del totale delle nuove aperture (53,3%), con un aumento di adesioni di ben il 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’andamento, sottolinea il dipartimento delle Finanze, è influenzato dalle modifiche normative introdotte con la legge di bilancio 2019, che ha elevato a 65.000 euro il limite di ricavi per usufruire del regime forfettario con aliquota del 15% con l’introduzione anche di alcune agevolazioni contributive per coloro che aderiscono. Tali modifiche, evidenzia il Dipartimento, hanno quindi avuto un duplice effetto, da un lato hanno determinato un aumento complessivo delle aperture di partita Iva, dall’altro una ricomposizione delle aperture a favore della natura giuridica “persona fisica” e a sfavore delle forme societarie.

La distribuzione per natura giuridica mostra che il 77% delle nuove aperture di partita Iva è stato aperto da persone fisiche, il 18,5% da società di capitali, il 3,5% da società di persone; la quota dei «non residenti» e «altre forme giuridiche» rappresenta complessivamente l’1% del totale delle nuove aperture. Rispetto al primo trimestre del 2018, c’è stato un notevole aumento di avviamenti per le persone fisiche (+14%), dovuto alle crescenti adesioni al regime forfetario, mentre le forme societarie presentano significativi cali: -17,2% per le società di persone e -8,5% per le società di capitali.

In base alla classificazione per settore produttivo, le attività professionali risultano il settore con il maggior
numero di aperture di partite Iva (20,2% del totale), seguito dal commercio con il 17,8% e dalle costruzioni (9,1%). Rispetto al primo trimestre del 2018, tra i settori principali i maggiori aumenti si notano nell’istruzione (+22,9%), nelle attività professionali (+19,2%) e nei servizi alle imprese (+16%). Gli unici settori con calo di avviamenti sono l’agricoltura (-4,9%) e l’alloggio e ristorazione (-2,1%).