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Scoperto nuovo fattore di rischio per il cancro: La proteina tau unisce tumori e neurodegenerazione

Che la proteina tau fosse implicata in diversi processi cellulari era noto. Ma che potesse essere
coinvolta anche nello sviluppo del cancro non era mai stato ipotizzato, fino a questo studio
condotto dai ricercatori dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano e pubblicato sulla
prestigiosa rivista Cancer Research.
La tau è una proteina fondamentale per il corretto sviluppo e funzionamento dei neuroni del
sistema nervoso centrale, regolando il citoscheletro, cioè la struttura che determina la forma
della cellula e garantisce il trasporto assonale, cioè il movimento intracellulare di molecole
essenziali. Se è mutata, causa una malattia chiamata demenza frontotemporale, simile alla più
nota malattia di Alzheimer.
Nel nostro laboratorio avevamo dimostrato per la prima volta come la tau mutata nei nostri
pazienti affetti da demenza alterasse anche il numero e la struttura dei cromosomi; dallo
sviluppo di questa osservazione è nata l’ipotesi che la tau potesse essere coinvolta nel
cancro, poiché spesso le alterazioni cromosomiche sono associate ad esso afferma
Fabrizio Tagliavini, Direttore Scientifico dell’Istituto Neurologico Carlo Besta e senior
author del lavoro scientifico.
Aggiunge Giacomina Rossi, Biologa dell’Istituto Carlo Besta e prima autrice del lavoro:
Abbiamo raccolto, nel corso di diversi anni, i dati clinici, con particolare riferimento alla
presenza di tumori, di un gruppo di famiglie con mutazione tau, precisamente 15 famiglie
comprendenti 162 soggetti, numeri molto elevati se si considera che le mutazioni tau
sono rare. Parallelamente abbiamo raccolto gli stessi dati su 45 famiglie senza mutazione
tau (717 soggetti) provenienti dalle stesse regioni italiane e con età paragonabili. Applicando
un’adeguata metodologia statistica ed epidemiologica, abbiamo dimostrato che nelle famiglie
con mutazione tau la probabilità di sviluppare il cancro è circa 4 volte maggiore che nelle
famiglie senza mutazione, che rappresentano la popolazione generale. Questo dato è
estremamente significativo, assimilando la tau ad altre proteine già note come fattori di
rischio per il cancro.
Nello studio è stata inoltre svolta un’analisi bioinformatica, cioè un’indagine su tutti gli studi pubblicati riguardanti proteine che interagiscono con la tau, direttamente o
indirettamente, che ha permesso di concludere che circa 1000 di queste proteine agiscono
in processi cellulari connessi allo sviluppo del cancro. Tutto ciò rafforza il legame fra tau e
cancro.
Questo studio è stato reso possibile grazie alla collaborazione con ricercatori dell’Istituto
Nazionale dei Tumori di Milano (Registro tumori, Epidemiologia ambientale e Farmacologia
Molecolare) che hanno condotto l’analisi statistico-epidemiologica e messo a disposizione il
loro background molecolare sul cancro per l’interpretazione dei risultati.

Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Anna Maria Grossi
cell. +39 338 3685945 – anna.grossi@istituto-besta.it
Allo studio ha contribuito la University College London, con i suoi ricercatori esperti in studi
bioinformatici.
I ricercatori dell’Istituto Neurologico Carlo Besta intendono adesso proseguire gli studi a
livello cellulare e molecolare continuando la collaborazione con l’Istituto Nazionale dei
Tumori. In particolare, utilizzando cellule con mutazione tau cercheranno di individuare quali
sono le proteine che, interagendo con la tau mutata, innescano i meccanismi che portano allo
sviluppo della cellula tumorale.
Quello che possiamo consigliare al presente dice ancora Fabrizio Tagliavini, è che i
pazienti con demenza causata da una mutazione della tau vengano clinicamente
monitorati anche per il loro più elevato rischio di sviluppare il cancro.
Questa scoperta è stata resa possibile grazie al contributo del Ministero della Salute, della
Alzheimer's Society e del Medical Research Council.
Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta
La Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta si distingue a livello nazionale e
internazionale per la sua specificità: è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
monotematico, di natura pubblica, il cui obiettivo principale è quello di svolgere attività di
ricerca e cura nel campo biomedico delle neuroscienze, integrando la sua attività assistenziale
con quella della ricerca traslazionale.
La Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori (INT)
La Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori (INT) è un istituto pubblico di ricovero e cura a carattere scientifico.
Fondato nel 1928, l’INT è primo in Italia tra gli IRCCS oncologici ed è centro di riferimento nazionale e internazionale sia per i
tumori più frequenti che per quelli più rari e pediatrici. Con 540 persone dedicate e 27 laboratori, è oggi polo di eccellenza
per le attività di ricerca pre-clinica, traslazionale e clinica, di assistenza ed epidemiologica. Definito come “Comprehensive
Cancer Center”, secondo quanto stabilito dall’Organizzazione degli Istituti del Cancro Europei (OECI), l'INT, con 16 brevetti
e ben 5 Registri di Patologia Istituzionali, è affiliato a oltre una decina di organizzazioni internazionali per la ricerca e cura
del cancro (OECI, UICC, WIN, EORTC) ed è membro nella rete «Cancer Core Europe» formata dai 7 principali European
Cancer Center. Nel portfolio INT 2016: 640 studi clinici, 693 studi pubblicati su riviste scientifiche internazionali, 258
progetti finanziati da enti pubblici e privati. INT uno dei Centri di riferimento nel panorama assistenziale lombardo e
nazionale: nel 2017 sono stati più di 18.000 i pazienti ricoverati e oltre un milione e 214 mila le visite ed esami a livello
ambulatoriale. Oltre all’attività di ricerca e clinica, l’Istituto si occupa di formazione, ospitando 139 specializzandi
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